Mopti (Mali), 25 gen. (LaPresse/AP) – L’esercito del Mali e le forze armate francesi si stanno avvicinando alla città di Gao, roccaforte dei ribelli islamici, nel nord del Paese africano. I soldati sono arrivati nella città di Hombori dove, spiegano i residenti, si sono fermati alcune ore prima di tornare a dirigersi verso ovest. “Erano a bordo di otto fuoristrada e tre veicoli blindati”, racconta Maouloud Daou, che vive proprio a Hombori. “Ci hanno chiesto se ci fossero islamisti nella città e noi gli abbiamo detto che se ne sono già andati. La gente era molto molto felice di vedere i soldati maliani e francesi”, ha aggiunto l’uomo.

Un ufficiale delle forze di sicurezza, parlando a condizione di anonimato, ha confermato l’avanzamento verso Gao. Hombori si trova a circa 150 chilometri al di là della linea di controllo di Douentza, riconquistata dalle forze governative a inizio settimana. L’avanzata verso est porta ora i soldati a soli 250 chilometri da Gao, una delle tre principali città del nord del Paese, assieme a Kidal e Timbuctù, sotto controllo dei ribelli dallo scorso aprile. La Francia ha lanciato l’intervento armato nelle scorse settimane per contrastare proprio la nuova offensiva delle milizie islamiche che, approfittando dell’instabilità politica seguita al colpo di Stato del marzo scorso, hanno preso il controllo di un’ampia parte del nord del Paese.

L’intervento lanciato da Parigi, che vede il dispiegamento di 2.400 soldati francesi sul terreno, ha ricevuto il sostegno di gran parte della comunità internazionale. Attualmente in Mali sono presenti anche 1.750 soldati di Paesi vicini, tra cui Togo, Nigeria, Burkina Faso, Benin, Senegal, Niger e Ciad. E proprio per discutere della situazione nel Paese africano, l’Ecowas (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale) ha convocato per domani una sessione di emergenza dei capi di Stato maggiore dei 15 Paesi membri. L’incontro si terrà ad Abidjan, in Costa d’Avorio.

Intanto, oggi, il governo di Bamako ha sollecitato i soldati a rispettare i diritti umani, dopo le accuse secondo cui i militari avrebbero ucciso dei civili nella città centrale di Konna. “L’esercito – si legge in una nota diffusa dal governo maliano – dovrebbe essere irreprensibile”. Secondo alcuni testimoni, circa due settimane fa i soldati avrebbero ucciso almeno tre persone e nascosto i loro corpi in un pozzo. In un rapporto, la Federazione internazionale dei diritti umani ha citato almeno 33 casi di esecuzioni extragiudiziarie condotte da soldati maliani. Il portavoce delle forze armate ha definito le accuse “completamente false”.

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