Bruxelles (Belgio), 5 dic. (LaPresse/AP) – Dramma tra le fila della Nato. Nella notte, l’ambasciatore serbo Branislav Milinkovic si è tolto la vita gettandosi nel vuoto dal parcheggio dell’aeroporto di Bruxelles, dove si trovava in vista del vertice dell’Alleanza. Secondo quanto riferiscono tre diplomatici, il 52enne, doveva incontrare nell’aeroporto il viceministro degli Esteri serbo, Zoran Vujic, e altri ufficiali. Quando i membri della delegazione sono arrivati, sono andati tutti a prendere le loro automobili nel parcheggio. A quel punto Milinkovic si è avvicinato a una barriera, ci si è arrampicato e si è gettato, facendo un volo di circa 10 metri.

“Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, è profondamente rattristato dalla tragica morte dell’ambasciatore serbo”, ha detto la portavoce dell’Alleanza atlantica, Carmen Romero. Milinkovic, ha aggiunto, “era un rappresentante del proprio Paese molto rispettato, e ci mancherà nella sede della Nato”. La Serbia non è Paese membro dell’Alleanza, ma ha una rappresentanza diplomatica nel complesso del quartier generale. “La polizia del Belgio sta indagando, ma si tratta ovviamente di suicidio. È difficile capire i motivi o le cause” del gesto, ha commentato invece il primo ministro serbo Ivica Dadic.

Milinkovic aveva rivelato ai colleghi di essere triste per la lontananza dalla moglie, diplomatica serba che vive a Vienna, e dal loro figlio di 17 anni (non 6 come scritto in precedenza). Ex giornalista, il 52enne era stato in precedenza ambasciatore della Serbia presso l’Osce. Nel 2009 fu nominato il rappresentante di Belgrado alla Nato. In passato era stato un attivo membro dell’opposizione al governo di Slobodan Milosevic. In una nota il governo serbo lo descrive come “un diplomatico eccellente, un intellettuale di spicco e un uomo nobile”.

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