Il Cairo (Egitto), 26 nov. (LaPresse/AP) – Nel tentativo di smorzare le tensioni in seguito al decreto emesso la settimana scorsa che rende inappellabili le sue decisioni, il presidente egiziano Mohammed Morsi ha incontrato oggi i vertici del sistema giudiziario, a cui ha garantito che la misura sarà “temporanea” e limitata solo a “questioni relative alla sovranità”. A riferirlo è il portavoce del capo di Stato, Yasser Ali. Il decreto approvato giovedì dal presidente legato ai Fratelli musulmani ha sollevato le critiche dell’opposizione secondo cui in questo modo Morsi ha portato su di sé gran parte dei poteri dello Stato, diminuendo le possibilità di manovra della magistratura. Il leader ha annunciato di voler mantenere i nuovi poteri fino a quando non entrerà in vigore la nuova Costituzione, in seguito a un referendum nazionale, e fino a quando non si terranno le elezioni parlamentari.

Sempre con l’intento di smorzare il clima, i Fratelli musulmani hanno deciso di cancellare la manifestazione di sostegno a Morsi in programma per domani al Cairo. La decisione, spiega il gruppo, è stata presa per “ridurre la congestione” ed evitare “tensioni pubbliche”. Non hanno sospeso invece le proprie marce di protesta gli oppositori del presidente, già oggi scesi a migliaia in piazza in occasione dei funerali di due giovanissimi morti nelle proteste dei giorni scorsi. In piazza Tahrir, al Cairo, oltre 10mila persone si sono radunate per l’ultimo saluto al 16enne Gaber Salah. Una grande folla ha invece preso parte alle esequie di Islam Abdel-Maksoud, 15enne morto ieri quando un gruppo di oppositori di Morsi ha cercato di fare irruzione negli uffici dei Fratelli musulmani a Damanhoor, sul delta del Nilo.

Forti critiche al decreto emesso dal presidente sono giunte anche dall’estero. Il segretario di Stato Usa Hillary Clinton ha telefonato al ministro degli Esteri egiziano Mohammed Kamel Amr per esprimere “le preoccupazioni americane per la situazione politica dell’Egitto”. La Clinton, ha spiegato la portavoce del dipartimento di Stato Victoria Nuland, ha sottolineato che gli Usa vogliono “vedere i processi costituzionali andare avanti in maniera da non concentrare eccessivamente il potere nelle mani di poche persone, da assicurare lo stato di diritto, con pesi e contrappesi, da far sì che vengano rispettati i diritti di tutti i gruppi in Egitto”. Sulla vicenda è intervenuto anche il governo tedesco. Il presidente egiziano Mohammed Morsi, ha dichiarato Steffen Seibert, portavoce del cancelliere Angela Merkel, ha “la grande responsabilità” di guidare l’Egitto verso “un sistema politico democratico” che si basi sulla separazione dei poteri. La divisione di giudiziario, legislativo ed esecutivo, ha ribadito Seibert, è il principio fondamentale di qualsiasi Costituzione democratica.

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