Gaza (Striscia di Gaza), 17 nov. (LaPresse/AP) – Delle 27 persone morte sinora nella Striscia di Gaza a causa delle offensive israeliane, sei erano bambini di età compresa tra uno e 14 anni, uccisi da schegge all’interno o nei pressi delle loro case. È quanto spiegano fonti ospedaliere palestinesi. In Israele sono stati 12 i bambini feriti negli attacchi con razzi eseguiti da Gaza, mentre i tre morti erano tutti adulti.

La storia del bimbo palestinese di quattro anni Mahmoud Sadallah ha avuto la maggiore eco, perché le tv hanno trasmesso le immagini della commozione del premier egiziano Hesham Kandil davanti al suo corpo senza vita. Cercando di resistere alle lacrime, il primo ministro in vista a Gaza ha chiesto a Israele a fermare le proprie offensive: “Ciò che ho visto oggi in ospedale, i feriti e i martiri, il bambino il cui sangue è ancora sulle mie mani e abiti, è qualcosa su cui non si può continuare a restare in silenzio”.

La zia del bambino ha raccontato che è stato ucciso in un attacco aereo di Israele, come ha affermato anche Hamas. Le autorità israeliane hanno respinto con forza ogni accusa di coinvolgimento, dichiarando di non avere eseguito bombardamenti nella zona in cui è morto il piccolo. Due gruppi per i diritti umani di Gaza, che solitamente indagano sulle morti di civili negli scontri, si sono astenuti dall’esprimere giudizi poiché impossibilitati a raggiungere la zona, giudicata ancora troppo pericolosa. I bambini rappresentano la metà della popolazione di Gaza, che conta 1,6 milioni di abitanti. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha accusato Hamas di usare i civili di Gaza come scudi umani, in particolare i bambini, lanciando i razzi da zone densamente popolate.

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