Oslo (Norvegia), 9 nov. (LaPresse/AP) – Condizioni disumane e negazione della libertà di espressione. È quanto ha denunciato, attraverso una lettera alle autorità penitenziarie norvegesi, l’autore delle stragi di Oslo e Utoya, Anders Behring Breivik. A darne notizia è il suo avvocato, Tord Jordet. Nel documento il giovane, che sta scontando una condanna a 21 anni, scrive di non avere la possibilità di esprimere le sue opinioni politiche e denuncia che non gli è permesso leggere tutte le lettere a lui indirizzate, che vengono recapitate in carcere.
Breivik, spiega il legale Jordet, “ha scritto una lunga lamentela per il fatto di essere detenuto in una sezione con un livello di sicurezza particolarmente alto. Ad oggi, lui è l’unico in questo reparto e il regime di sicurezza è il più rigido di tutta la Norvegia”. Nel documento, il pluriomicida si sofferma sulla presunta censura applicata sulla sua corrispondenza che, sostiene, viola la sua libertà di espressione. Il tabloid norvegese Vg, che riferisce di aver ottenuto una copia della lettera, cita le parole di Breivik, secondo cui gli è permesso usare solo una penna di sicurezza morbida e flessibile, che si piega a ogni minima pressione e non può essere utilizzata come arma.
Nel corso delle dieci settimane di processo, il 33enne è stato visto prendere appunti di frequente e in modo avido. Il giovane ha fatto sapere di volere scrivere libri durante la detenzione, ma denuncia il fatto che la speciale penna gli provochi crampi alle mani e, secondo quanto scrive Vg riportando le sue parole, rappresenta “una manifestazione quasi indescrivibile di sadismo”.
I funzionari del carcere non hanno rilasciato commenti sulla lettera. Ellen Bjercke, portavoce della prigione di Ila, dove Breivik è detenuto, spiega che all’uomo è stata data in dotazione una macchina da scrivere elettronica, ma non in seguito alle lamentele. Durante la detenzione precedente al processo, a Breivik fu concesso un computer senza connessione internet, che però gli è stato tolto quando ha iniziato a scontare la pena. Ad agosto, Breivik è stato giudicato responsabile dell’uccisione di 77 persone e nel processo a suo carico è stato riconosciuto sano di mente e responsabile di terrorismo e omicidio premeditato per gli attacchi del 22 luglio del 2011. La condanna detentiva del tribunale di Oslo potrà essere estesa oltre i 21 anni di pena, fino a quando Breivik sarà ritenuto un pericolo per la società.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata