Buenos Aires (Argentina), 9 nov. (LaPresse/AP) – Migliaia di persone hanno manifestato di sera a Buenos Aires, in Argentina, per protestare contro il presidente Cristina Fernandez e la situazione nel Paese, con inflazione alta, aumento dei crimini violenti e corruzione. Al corteo, che ha bloccato le strade del centro per quasi quattro ore, secondo la polizia hanno partecipato almeno 30mila persone; per i media locali, invece, a sfilare sono stati centinaia di migliaia. Piene Plaza de Mayo, di fronte al palazzo presidenziale, e anche la piazza che ospita l’obelisco di Buenos Aires, monumento iconico della capitale.
SOCIAL NETWORK E CACEROLAZOS. La marcia, la più grande vista in Argentina da anni, è stata organizzata tramite i social network. Si è trattato di un corteo di ‘cacerolazos’, appellativo usato in spagnolo per indicare cortei pacifici ma rumorosi grazie all’uso di oggetti come pentole e coperchi. Queste manifestazioni hanno un profondo senso simbolico per gli argentini, che ricordano bene le marce di dieci anni fa, quando il Paese cadde in bancarotta. I ‘cacerolazos’ costrinsero alle dimissioni diversi presidenti e resero l’Argentina ingovernabile fino all’arrivo di Nestor Kirchner, marito della Fernandez, che salì al potere nel 2003. La protesta si è conclusa a mezzanotte ora locale di giovedì, le 4 di stamattina in Italia. Oltre che pentole e padelle, i partecipanti avevano bandiere argentine e striscioni. Su uno di questi si leggeva: ‘Basta con gli argentini uccisi dal crimine, basta con la corruzione e no alla riforma costituzionale’. I dimostranti temono infatti che la presidenta rimarrà al potere a tempo indefinito anche dopo i limiti di mandato imposti dalla Costituzione.
CORTEI DAVANTI AMBASCIATE IN TUTTO IL MONDO. Manifestazioni anche in altre piazze in tutta l’Argentina, nelle città di Cordoba, Mendoza e La Plata, oltre che davanti alle ambasciate e ai consolati in tutto il mondo. A Roma circa 50 dimostranti, tutti espatriati argentini, hanno tenuto una protesta rumorosa fuori dal consolato in via Veneto; fra gli slogan urlati nella dimostrazione ha risuonato con forza ‘Cristina, vattene via’. Circa 200 persone hanno invece manifestato a Madrid, battendo pentole fuori dal consolato argentino.
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