Amman (Giordania), 14 ott. (LaPresse/AP) – L’esercito del regime siriiano di Bashar Assad ha utilizzato bombe a grappolo, armi bandite in gran parte del mondo per il pericolo che rappresentano per i civili. La denuncia arriva da Human Rights Watch, che in un documento spiega che attivisti siriani dal 9 ottobre a oggi hanno pubblicato online almeno 18 video in cui si vedono resti di bombe a grappolo esplose vicino a centri abitati. Tra questi Homs, Idlib, Aleppo, le campagne di Latakia, il distretto Ghouta di Damasco. Molti ordigni erano su strade dove negli ultimi giorni si sono svolti combattimenti tra le truppe governative e i ribelli. Abitanti delle zone, precisa l’organizzazione, hanno detto di aver visto aerei lanciare gli ordigni.

Secondo Hrw, si tratta di bombe di produzione sovietica. Prima del collasso, l’Unione sovietica era tra i principali fornitori di armi alla Siria. Le bombe a grappolo “sono state globalmente bandite dalla maggior parte delle nazioni e la Siria dovrebbe smettere immediatamente di usare queste armi indiscriminate che continuano a uccidere e mutilare per anni”, ha dichiarato il direttore del gruppo, Steve Goose.

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