Istanbul (Turchia), 3 ott. (LaPresse/AP) – Alta tensione tra Turchia e Siria. Dopo che un razzo lanciato dal territorio siriano ha colpito la città turca di confine Akcakale, uccidendo almeno tre persone, l’esercito di Ankara ha risposto in serata, bombardando obiettivi nel Paese vicino. L’artiglieria, si legge nella nota dell’ufficio del primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan, ha sparato “su punti in Siria che sono stati rilevati con radar, in linea con le regole di ingaggio”. Tre le vittime del razzo siriano, che secondo fonti ufficiali turche sarebbero in realtà cinque, ci sono anche un bambino di sei anni e una donna. Molti anche i feriti.

In seguito all’episodio, il Consiglio atlantico della Nato ha convocato in serata una riunione di emergenza. “I bombardamenti di Damasco al confine tra Siria e Turchia – si legge nella nota emessa alla fine dell’incontro di Bruxelles – costituiscono un motivo di grande preoccupazione e sono fortemente condannati da tutti gli alleati”. La Nato, continua il comunicato, “chiede l’immediata cessazione di tali atti ed esorta il regime siriano a porre fine alle violazioni flagranti del diritto internazionale”.

Della vicenda ha discusso anche il Consiglio di sicurezza dell’Onu, mentre il segretario generale Ban Ki-moon ha lanciato un appello al governo di Damasco affinché rispetti l’integrità territoriale dei Paesi vicini. Gli incidenti, fa sapere Martin Nesirky, portavoce dell’Onu, “dimostrano ancora una volta come il conflitto siriano stia non solo minacciando la sicurezza del popolo siriano, ma anche danneggiando sempre di più i suoi vicini”. “Il segretario generale – ha sottolineato il portavoce – ha ripetutamente messo in guardia sul fatto che la continua militarizzazione del conflitto siriano sta portando a conseguenze tragiche per il suo popolo”. Ban ha poi rinnovato l’appello al regime di Bashar Assad affinché metta fine alle violenze sui civili e ha nuovamente chiesto a tutte le parti del conflitto di ridurre le tensioni attraverso una risoluzione pacifica.

Sull’episodio e l’escalation di violenza si è espressa in serata Hillary Clinton. Gli Stati Uniti, ha detto il segretario di Stato Usa, sono “indignati” dall’attacco proveniente dalla Siria e si stanno confrontando gli alleati della Nato sulla “situazione molto pericolosa”. Nelle prossime ore, la Clinton ha fatto sapere che consulterà il ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu. I Paesi responsabili del mondo, ha aggiunto la Clinton, devono unirsi per fare pressioni sul governo siriano affinché metta in atto un cessate il fuoco e avvii una transizione politica. I leader di Damasco, ha concluso, stanno causando sofferenze immense al loro popolo, guidati solo dal desiderio di restare aggrappati al potere.

Intanto, oggi in Siria si è consumata un’altra giornata di sangue. L’episodio più grave è avvenuto ad Aleppo, dove una serie di quattro esplosioni ha causato almeno 34 morti e 122 feriti.

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