Beirut (Libano), 2 ott. (LaPresse/AP) – Per la prima volta si hanno notizie di Austin Tice, il giornalista americano scomparso ad agosto in Siria. Un video diffuso online lo mostra vivo e in buone condizioni fisiche, mentre è bendato in mezzo a sequestratori armati. Tice, ex marine di 31 anni, è scomparso sette settimane fa mentre si trovava in Siria come corrispondente per The Washington Post, McClatchy Newspapers e altre testate americane. Secondo alcune notizie diffuse poco dopo il rapimento, in particolare dal governo ceco che rappresenta gli interessi Usa in Siria, sarebbe in mano a forze governative. La famiglia intanto ha confermato la sua identità.
Nel video della durata di 47 secondi si vede il giornalista tentare di recitare la dichiarazione di fede dell’islam, la shahada, ma passare poi all’inglese per dire con voce terrorizzata “Oh Gesù, oh Gesù” e appoggiare la testa sul braccio di un sequestratore. Gli uomini armati che lo circondano sono vestiti come islamisti e urlano “Dio è grande”, ma il filmato ha caratteristiche diverse dai video jihadisti, facendo sospettare che sia una montatura.
Il video è stato pubblicato online il 26 settembre, ma non è stato notato sino a quando una pagina filo governativa siriana di Facebook lo ha segnalato. Nel commento si legge: “Per quanti accusano l’esercito siriano, il giornalista americano Austin Tice è nelle mani del fronte al-Nusra e delle gang di al-Qaeda in Siria”.
McClatchy e The Washington Post dopo la diffusione del video hanno chiesto che il reporter sia rilasciato. “Austin Tice è un giornalista, rischia la sua vita per raccontare quello che accade in Siria al resto del mondo. Chiediamo nei termini più forti il suo immediato rilascio”, ha detto Anders Gyllenhaal, vice presidente di McClatchy per il settore informazione. Gli ha fatto eco Marcus Brauchli, direttore esecutivo del Washington Post: “Austin è un giornalista che stava facendo il suo lavoro. Deve poter tornare dalla sua famiglia”.
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