Damasco (Siria), 26 set. (LaPresse/AP) – Paura a Damasco, dove nelle prime ore della mattina due esplosioni sono avvenute nei pressi dell’edificio centrale del comando dell’esercito. Poco dopo gli scoppi è nata una violenta sparatoria tra soldati governativi e combattenti ribelli. Un corrispondente dell’emittente iraniana Press Tv ha perso la vita mentre seguiva gli eventi.
LE ESPLOSIONI. Gli scoppi, che hanno poi causato un enorme incendio, si sono verificati nella piazza centrale di Omayyad, poi chiusa al traffico dalla polizia, a distanza di minuti poco prima delle 7 (le 6 in Italia). Le esplosioni hanno frantumato le finestre degli edifici vicini e colonne di fumo si sono alzate in aria. Al momento non ci sono notizie di vittime. Il boato è stato avvertito a diversi chilometri di distanza. Una delle esplosioni, spiega l’esercito, è stata causata da un’autobomba. L’altra da un ordigno.
LA SPARATORIA. Ancora non è chiara la dinamica dei fatti, ma secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, dopo le esplosioni si sono innescati pesanti scontri tra soldati e ribelli nella sede del comando militare. Gli attivisti riferiscono che da entrambe le parti in conflitto ci sono vittime. Un residente riuscito ad avvicinarsi al luogo degli scontri riferisce di aver visto alcuni soldati sparare in aria nel panico. Secondo il testimone, che ha chiesto di mantenere l’anonimato per paura di rappresaglie dal regime, i ribelli sarebbero riusciti a introdursi nell’edificio dell’esercito, da cui hanno poi lanciato gli attacchi.
MORTO GIORNALISTA. Durante le violenze a perdere la vita è stato anche Maya Nasser, 33anni, corrispondente di nazionalità siriana dell’emittente iraniana Press Tv. Lo ha reso noto la stessa stazione televisiva.
GOVERNO ACCUSA TERRORISTI. La duplice esplosione è stato “un atto terroristico”. Così ha commentato l’episodio il ministro siriano dell’Informazione, Omran Zoubi, in un’intervista telefonica alla televisione di Stato, che ha sede proprio vicino al luogo degli attacchi. Le deflagrazioni, ha proseguito, sono state causate da due “ordigni improvvisati altamente esplosivi”. Uno di questi, aggiunge, potrebbe essere stato piazzato “all’interno del cancello” dell’edificio di comando militare. I danni però, ha aggiunto, sono stati solo materiali. “Posso confermare che tutti i nostri compagni d’armi del comando militare e del ministero della Difesa stanno bene”, ha affermato il ministro, secondo cui ora sarebbe “tutto nella norma”. “C’è stato un atto terroristico, forse vicino a un luogo importante, è vero, ma come sempre (i terroristi, ndr) non sono riusciti a raggiungere il loro obiettivo”, ha concluso Zoubi.
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