Katmandu (Nepal), 24 set. (LaPresse/AP) – Il brutto tempo non ha permesso di riprendere le ricerche sul Manaslu, il monte della catena himalayana, in Nepal, dove ieri si è consumata una delle peggiori tragedie dell’alpinismo, dopo che una valanga ha travolto il campo 2 e 3 uccidendo almeno 9 persone, fra cui l’italiano Alberto Magliano. Rimangono quindi sei gli alpinisti dispersi. Sono stati sorpresi dalla valanga nel sonno e per questo molti dei presenti sono rimasti feriti. Una decina è stata portata agli ospedali più vicini in elicottero, secondo quanto riferito dalla polizia locale. In particolare si sa per certo che tre francesi e due tedeschi sono stati trasportati negli ospedali di Katmandu.

Sul Manaslu c’erano squadre italiane, tedesche e francesi, per un totale di 231 persone, fra alpinisti e guide, ma non tutti si trovavano ai campi alti al momento della tragedia, hanno spiegato i funzionari. Finora sono stati identificati e recuperati i corpi di una guida nepalese e di un alpinista tedesco. Altri sette rimangono da recuperare. Le condizioni proibitive del tempo, infatti non hanno permesso di portare avanti le ricerche.

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