Islamabad (Pakistan), 21 set. (LaPresse/AP) – Si contano 17 morti negli scontri di oggi in Pakistan durante le proteste contro il film ‘Innocence of Muslims’ e le vignette satiriche sul profeta Maometto pubblicate dal settimanale francese Charlie Hebdo. Dimostrazioni si sono svolte in tutto il mondo, dall’Indonesia allo Sri Lanka all’Iraq. Due persone sono rimaste uccise a Peshawar, la prima un autista di una emittente tv morta quando la polizia ha aperto il fuoco per disperdere la folla, la secona un dimostrante ucciso da spari. In seguito, a Karachi un poliziotto è stato ucciso da alcuni dimostranti, nella folla di circa 15mila, che hanno aperto il fuoco contro gli agenti. Nelle stesse città i dimostranti hanno anche dato l’assalto e incendiato alcuni cinema e una banca, mentre altre proteste si svolgevano a Islamabad.

Ieri il Pakistan ha indetto per oggi una giornata festiva, in vista delle massicce manifestazioni contro il film e le vignette satiriche. Il governo aveva fatto appello perché le proteste si svolgessero in modo pacifico, mentre il numero delle persone rimaste uccise dall’inizio delle rivolte in diversi Paesi era già arrivato a 30, due delle quali in Pakistan.Tra le vittime l’ambasciatore americano in Libia Chris Stevens, ucciso a Bengasi con tre collaboratori.

Il governo di Islamabad oggi ha bloccato la rete di telefonia mobile in almeno 15 città del Paese, per il timore di attentati eseguiti con bombe controllate a distanza. Il ministero dell’Interno ha spiegato che il servizio è fuori uso tra l’altro nella capitale Islamabad, a Karachi e Lahore, e la riattivazione è prevista dopo le 18 locali (le 15 in Italia).

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