Bruxelles (Belgio), 20 set. (LaPresse/AP) – Va subito al cuore della questione senza tanta diplomazia e così la sua stessa delegazione fa interrompere la trasmissione del discorso. E’ successo al primo ministro cinese Wen Jiabao che stava tenendo un intervento introduttivo al summit Cina-Ue che si tiene oggi a Bruxelles. “Devo essere sincero – ha esordito Jiabao – su questo: abbiamo lavorato duramente per dieci anni sulle questioni dell’eliminazione dell’embargo sulle armi contro la Cina e sulla concessione al nostro Paese dello status di un’economia di mercato. Ma la soluzione non è stata raggiunta: sono molto deluso. Spero e credo davvero che l’Ue coglierà l’opportunità e rafforzerà le iniziative nella fase iniziale per rimuovere…”. Quando è arrivato alla parola “rimuovere” l’audio è stato interrotto e i giornalisti non hanno potuto sentire la fine del discorso.

Sugli schermi sono state trasmesse immagini dell’esterno dell’edificio in cui si svolge il meeting. Un portavoce dell’Ue, Nicolas Kerleroux, ha spiegato che le dichiarazioni di Wen facevano parte dei veri e propri negoziati privati e non di un discorso introduttivo e per questo l’audio è stato interrotto su richiesta della delegazione cinese. Ieri funzionari europei rimasti anonimi avevano riferito che la delegazione cinese aveva chiesto di ammettere soltanto 50 giornalisti all’evento, 25 cinesi e 25 di altri Paesi, e di permettere loro di fare soltanto quattro domande.

L’International Press Association ha fatto sapere che le restrizioni erano un tentativo di evitare la partecipazione di reporter non graditi a Pechino. L’Ue alla fine ha rinunciato a una conferenza stampa dopo il summit e intende invece diffondere comunicati scritti. L’embargo sulle armi contro la Cina fu imposto nel 1989 dopo le repressioni delle proteste in piazza Tienanmen. All’inizio del discorso Wen aveva sottolineato che “la Cina è fedele sostenitore dell’integrazione europea, sostiene un mondo multipolare e si oppone all’unilateralismo”.

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