Washington (Usa), 16 set. (LaPresse/AP) – Google ha respinto la richiesta della Casa Bianca di rimuovere da YouTube la clip del film su Maometto ‘Innocence of Muslims’, che ha provocato le proteste dei musulmani in oltre 20 Paesi perché ritenuto blasfemo. La Casa Bianca aveva avanzato la richiesta venerdì chiedendo a YouTube, di proprietà di Google, di verificare se il video violasse le condizioni del sito di file sharing. Il filmato “rientra nelle nostre linee guida e quindi resterà” disponibile sul web, ha risposto YouTube.

VIDEO BLOCCATO IN 4 PAESI. Il contenuto non è più disponibile online solo in quattro Paesi: Libia, Egitto, India e Indonesia. Nei primi due è stato bloccato per “la situazione molto delicata”, nei secondi due perché i governi hanno comunicato a YouTube che il video violava le leggi locali. Oggi anche la Malesia ha chiesto a Google di bloccare l’accesso alla clip. Il ministro dell’Informazione, Rais Yatim, ha spiegato che il governo vuole la rimozione da YouTube a causa “delle agitazioni e delle ripercussioni” del video.

YOUTUBE E LA LIBERTA’ D’ESPRESSIONE. “Noi lavoriamo duro per creare una community alla quale ognuno possa partecipare e che permetta alle persone di esprimere opinioni differenti”, recita il comunicato di YouTube. “Questa può essere considerata una sfida perché quello che va bene in un Paese può essere offensivo altrove: questo video, che è ampiamente disponibile sul web, rientra chiaramente nelle nostre linee guida e quindi resterà su Youtube”, spiega il sito, precisando che “comunque abbiamo ristretto l’accesso al filmato nei Pesi dove è illegale, come India e Indonesia, e anche in Libia ed Egitto vista la delicatezza della situazione nei due Paesi”.

“Questo approccio – sottolinea YouTube – è completamente coerente con i principi che abbiamo stilato nel 2007”. YouTube precisa che le linee guida non permettono invece il cosiddetto ‘hate speech’ o ‘discorso d’odio’. “Hate speech – si legge nelle guidelines – si riferisce al contenuto che promuove l’odio contro i membri di un gruppo”. Talvolta c’è una “linea di demarcazione sottile” fra ciò che rientra in questa categoria e ciò che non vi rientra. “Per esempio va generalmente bene criticare un Paese, ma non va bene fare generalizzazioni offensive sulla gente di una particolare nazionalità”, si legge ancora nei principi di YouTube.

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