Kabul (Afghanistan), 10 set. (LaPresse/AP) – Gli Stati Uniti hanno ceduto formalmente al governo afghano il controllo del carcere di Bagram, in Afghanistan, dove sono detenute migliaia di militanti talebani e sospetti terroristi. La cerimonia si è tenuta questa mattina nella struttura, alla base aerea americana a nord di Kabul. Il presidente Hamid Karzai ha salutato il trasferimento della responsabilità come una vittoria per la sovranità del Paese. Le autorità militari americane avevano firmato a marzo per la cessione a Kabul del controllo su gran parte dei circa 3mila detenuti nella base. Divergenze tra Usa e Afghanistan hanno però di recente bloccato il passaggio di autorità relativo ai nuovi detenuti, dopo le obiezioni di Kabul relative alla detenzione a lungo termine di sospetti in assenza di accuse formali.

Il carcere di Bagram, anche noto come Centro di detenzione di Parwan, è stato motivo di diverse polemiche e controversie sul trattamento dei detenuti. Quest’anno la struttura è stata anche teatro del rogo di libri del Corano e altri materiali sacri all’islam, che ha portato a violente proteste in cui sono morti anche sei soldati americani. “Diciamo al presidente e al popolo afghano che questo è un giorno di orgoglio”, ha dichiarato il generale dell’esercito di Kabul, Ghulam Farouk, ora incaricato della gestione del carcere. Secondo Farouk, gli Usa hanno trasferito la responsabilità di 3.082 detenuti, mentre il processo relativo ad altri 600, arrestati dopo l’accordo di marzo, è ancora in corso.

Circa 50 detenuti non-afghani resteranno sotto la responsabilità degli Stati Uniti. Tra loro ci sarebbero cittadini pakistani e di altre nazionalità, catturati in Afghanistan o trasferiti a Bagram da altri Paesi, tra cui l’Iraq. Il ministro della Difesa facente funzione, Enayatullah Nazary, ha detto a seguito della cerimonia di oggi che “davvero pochi detenuti” restano sotto il controllo degli Usa, attribuendo il ritardo nel passaggio di consegne su parte dei carcerati a “questioni tecniche”.

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