Bogotà (Colombia), 4 set. (LaPresse/AP) – I leader delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) hanno confermato di aver raggiunto un accordo con il governo di Bogotà per avviare a ottobre i colloqui di pace. I ribelli hanno tenuto una conferenza stampa all’Avana, confermando quanto annunciato prima dal presidente colombiano Juan Manuel Santos. I militanti hanno presentato un messaggio video registrato dal comandante del gruppo, il 53enne Timoleon Jimenez, il quale ha ammesso che le Farc hanno subìto pressioni a causa dell’offensiva lanciata dall’esercito. Jimenez ha parlato con rabbia dell’élite colombiana, definendola come dei “vampiri” che hanno aiutato le potenti multinazionali a “rubare le ricchezze del Paese”. Il comandante ha infine criticato il governo per non voler accettare un cessate il fuoco, ma ha spiegato che i ribelli hanno deciso di avviare i colloqui di pace perché le autorità hanno accettato di discutere di questioni fondamentali come la restituzione di terreni e lo sviluppo delle zone rurali.
La delegazione delle Farc ha annunciato che giovedì terrà un’altra conferenza stampa nella capitale cubana. Santos, il cui discorso è stato trasmesso dalla tv, ha sottolineato che i colloqui non saranno illimitati: “Dureranno dei mesi e non anni”. Queste trattative, ha affermato il presidente, saranno diverse dalle precedenti perché hanno “un’agenda realistica”, tra cui una rinuncia alle armi da parte delle Farc e l’ingresso dei leader ribelli nella vita politica. Un punto importante del programma, ha aggiunto, sarà il narcotraffico, considerato una delle principali fonti di finanziamento del gruppo. Santos ha ringraziato le autorità cubane e il presidente venezuelano Hugo Chavez per il loro ruolo nei colloqui preliminari che hanno portato lo scorso 27 agosto alla firma dell’accordo. I negoziati inizieranno nella prima metà di ottobre a Oslo, in Norvegia, e proseguiranno a Cuba.
I precedenti colloqui tra il governo e le Farc durarono tre anni e fallirono definitivamente nel 2002, quando il gruppo ribelle dirottò un aereo e sequestrò un senatore. All’epoca i ribelli godevano di un rifugio sicuro nel sud della Colombia e nel frattempo continuavano a organizzare attacchi e rapimenti in altre zone del Paese. Le Farc nacquero nel 1964 e, secondo le autorità, attualmente contano circa 9mila membri. Dal 2008, l’esercito colombiano ha ucciso tre importanti leader del movimento, tra cui il predecessore di Jimenez, Alfonso Cano, morto a novembre del 2011. Lo scorso 26 febbraio le Farc avevano annunciato che avrebbero rinunciato ai sequestri come fonte di finanziamento. Le autorità cubane hanno rivelato oggi che i colloqui preliminari tra i ribelli e il governo erano iniziati tre giorni prima di quell’annuncio, il 23 febbraio. L’organizzazione ha inoltre rilasciato “gli ultimi prigiornieri politici”, cioè i soldati e poliziotti catturati durante i combattimenti.
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