Washington (Usa), 22 ago. (LaPresse/AP) – Foxconn, il principale fornitore di Apple in Cina, sta applicando in anticipo rispetto al programma i miglioramenti raccomandati a marzo scorso in seguito a una serie di suicidi tra i dipendenti della società. Lo fa sapere la Fair Labor Association (Fla), un’organizzazione per i diritti dei lavoratori, precisando che l’azienda ha introdotto tutti e 195 i cambiamenti che dovevano essere applicati entro la fine di maggio scorso, nonché 89 dei 165 che dovrebbero essere messi in atto entro la fine di luglio del 2013.
Le raccomandazioni erano state fatte a Foxconn dopo che diversi dipendenti della società si erano suicidati e dopo che quattro persone persero la vita nell’esplosione che si verificò nella fabbrica di Chengdu, che produce iPad, a maggio del 2011. Lo scoppio fu causato dall’accumulo di polvere di alluminio e, secondo la Fla, Foxconn ha già migliorato le procedure di lavoro in modo da ridurre il rischio di un incidenti analoghi. Inoltre l’azienda ha ridotto l’orario di lavoro a 60 ore settimanali. Si tratta di un cambiamento significativo, visto che a giugno del 2011 circa il 25% dei 38mila dipendenti della fabbrica di Chengdu aveva superato le 60 ore di lavoro alla settimana. Nello stabilimento di Guanlan circa il 7% dei 56mila operai aveva lavorato tra ottobre e dicembre dell’anno scorso più di 60 ore alla settimana e lo stesso era successo all’8% circa dei dipendenti della fabbrica di Longhua tra novembre e gennaio scorso.
L’obiettivo di Apple è ridurre l’orario a 49 ore settimanali, inclusi gli straordinari, entro luglio del 2013. Per farlo e per poter mantenere lo stesso livello di produttività, spiegano gli esperti della Fla nel loro rapporto, bisognerà assumere più dipendenti. “Alcune delle sfide più grandi, come quella di rispettare la legislazione cinese sul lavoro in materia di orari non sono ancora state affrontate – si legge nel rapporto – e la Fla continuerà a collaborare con Apple e Foxconn per monitorare e verificare i progressi raggiunti”. A luglio Apple aveva fatto sapere che la percentuale dei 70mila lavoratori impiegati dai suoi fornitori che hanno lavorato più di 60 ore alla settimana è scesa al 3% dall’11% registrato a marzo. La società di Cupertino, ha detto il portavoce Steve Dowling, è “orgogliosa dei progressi che stiamo facendo insieme”.
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