Azaz (Siria), 15 ago. (LaPresse/AP) – I caccia dell’esercito siriano hanno bombardato la città di Azaz, vicino al confine con la Turchia, uccidendo almeno otto persone, tra cui un bambino, e ferendone decine di altre, tra cui diverse donne e bambini. I giornalisti di Associated Press che si trovano sul posto riferiscono di aver assistito a due bombardamenti, in seguito ai quali gli abitanti sono fuggiti, cercando riparo, e molte case sono state distrutte.
Il raid aereo ha danneggiato molti edifici e diversi feriti sono stati portati in auto al confine siriano, a 6,5 chilometri a nord. Azaz si trova a circa 48 chilometri da Aleppo ed considerata città “liberata” da quando i ribelli armati hanno cacciato l’esercito dopo una serie di scontri a luglio. Il maggiore gruppo di ribelli, la brigata Tempesta del nord, gestisce una prigione nella zona e il vicino passaggio di confine verso la Turchia.
Dopo l’attacco un uomo è stato estratto sanguinante ma vivo dalle macerie degli edifici distrutti. “Dio è grande! Dio è grande!”, hanno urlato i soccorritori non appena sono riusciti a metterlo in salvo. Nei pressi una donna teneva in braccio un bambino senza vita e altri due corpi giacevano sulla strada coperti da lenzuola. “Ho visto l’aereo scendere e alcuni missili cadere, e poi c’è stato fumo ovunque”, racconta il 18enne Mohammed Fuad, che vive vicino al luogo dell’attacco. Dopo il duplice bombardamento, in zona sono arrivati alcuni ribelli armati di Kalashnikov. Quindi altri uomini hanno iniziato a gridare invitando le persone a mettersi al riparo per l’arrivo di nuovi caccia, ma si è trattato solo di un falso allarme.
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