Ginevra (Svizzera), 12 giu. (LaPresse/AP) – “Le violenze in Siria sono totalmente inaccettabili e devono finire, per questo Kofi Annan ha invitato i governi con influenza ad alzare l’asticella a un altro livello, il più alto possibile, e a costringere le parti a rispettare l’accordo, se necessario”. È quanto ha riferito questa mattina ai giornalisti riuniti a Ginevra Ahmad Fawzi, portavoce dell’ex segretario generale dell’Onu, oggi inviato speciale di Nazioni unite e Lega araba per la Siria. Il portavoce non ha specificato quali Paesi potrebbero essere in grado di fare pressioni sul presidente siriano Bashar Assad per fermare gli attacchi contro gli oppositori, ma Russia, Cina e Iran sono considerati i più vicini e forti alleati della Siria, quindi la richiesta potrebbe essere indirizzata proprio a loro.
Descrivendo poi ai giornalisti l’impegno della missione di osservatori Onu sul terreno siriano, Fawzi ha riferito che gli inviati hanno rilevato pesanti combattimenti a Rastan e Talbiseh, a nord di Homs, in cui sono stati usati artiglieria, mortai ed elicotteri. Gli osservatori, ha aggiunto il portavoce, “hanno anche visto il Libero esercito siriano catturare soldati dell’esercito regolare”. Gli inviati dell’Onu “hanno inoltre parlato di grandi numeri di donne e bambini intrappolati nel centro di Khaldiyeh e stanno cercando di mediare la loro evacuazione. La parte più forte dovrebbe mandare un messaggio forte di buona fede e fermare le violenze. In questo caso la parte più forte è chiaramente il governo siriano”.
In riferimento all’escalation di violenze e all’allargamento dei combattimenti in Libano, Fawzi ha dichiarato che “più queste violenze andranno avanti più pericoloso sarà, non solo per il Paese e per il popolo siriano, ma anche per la regione”. Il primo utilizzo di elicotteri da parte del governo, chiara infrazione al cessate il fuoco, è stata documentata dagli osservatori Onu, ha spiegato ancora Fawzi che ha commentato a proposito: “Un cessate il fuoco è un cessate il fuoco, che si parli di aria o di terra”. I diplomatici hanno discusso la possibilità di tenere un incontro con le parti in causa in una località neutrale, nel tentativo di ripristinare la fragile tregua e implementare il piano di Annan. “Speriamo che questo gruppo di contatto possa incontrarsi presto, ma il luogo, il tempo e la lista dei partecipanti devono ancora essere decisi”, ha precisato il portavoce di Annan.