Abuja (Nigeria), 26 apr. (LaPresse/AP) – Almeno sette persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un duplice attentato contro la sede del quotidiano ThisDays, ad Abuja, e contro un palazzo che ospita gli uffici dello stesso ThisDays, e dei giornali The Moment e The Daily, a Kaduna. In serata, attraverso un comunicato diffuso sul sito Premium Times, la setta radicale islamica Boko Haram ha rivendicato le azioni.
GLI ATTACCHI. Nel caso di Abuja, un attentatore suicida si è fatto esplodere con un’autobomba. L’uomo si è lanciato con il veicolo superando l’ingresso e si è fermato all’altezza della reception dell’edificio. A Kaduna, invece, l’attentatore ha lanciato una bomba vicino a un edificio sede delle diverse testate. Anche in questo caso probabilmente l’idea era quella di agire con un’autobomba. Alcuni testimoni raccontano infatti di aver circondato un’auto, dopo di che il conducente ha iniziato a gridare che all’interno c’era un ordigno. A quel punto l’uomo ha aperto il bagagliaio dell’auto e ha estratto una bomba lanciandola sulla folla.
IL GIORNALE. ThisDays non era stato in precedenza nel mirino di simili attacchi. Gbayode Somuyiwa, che lavora per il giornale, riferisce di non essere stato a conoscenza di alcuna minaccia specifica. Tuttavia, aggiunge, il quotidiano aveva aumentato i suoi controlli di sicurezza dopo la serie di attacchi che hanno insanguinato il Paese negli ultimi mesi. “Quello che posso dirvi è che per questi pericolosi elementi, ognuno è un obiettivo”, spiega invece il commissario di polizia Mohammed Jingiri Abubakar, aggiungendo che l’attentatore di Kaduna è stato arrestato. Il giornale è di proprietà del magnate dei media Nduka Obaigbena, che vanta forti legami politici, principalmente con il Partito democratico del popolo, al governo, e i cui eventi in passato hanno attirato celebrità del calibro di Bill Clinton e del rapper Jay-Z. Nel 2002 decine di persone morirono a Kaduna nello scoppio delle proteste che fecero seguito a un articolo pubblicato da ThisDay, in cui si sosteneva che il profeta Maometto sarebbe stato contento di sposare una delle concorrenti di Miss Mondo.
CONDANNA DEL PRESIDENTE. Quello di oggi è solo l’ultimo di una lunga serie di attacchi che negli ultimi mesi stanno insanguinando la Nigeria. Secondo un conteggio di Associated Press, Boko Haram è responsabile della morte di oltre 440 persone solo quest’anno. Dure parole di condanna sono arrivate dal presidente Goodluck Jonathan, che ha definito l’episodio un attentato “ignobile, sbagliato, orrendo e cattivo”. Il governo, si legge in una nota, “continuerà a sostenere il diritto costituzionale alla libertà di espressione in generale e di stampa in particolare. Gli elementi criminali intenzionati a instillare la paura nelle menti di nigeriani e stranieri non l’avranno vinta”.
ATTACCHI AI MEDIA. Durante il regime militare della Nigeria i reporter erano bersaglio di repressione, e negli di vita della democrazia i media sono riusciti a conquistare un diritto abbastanza ampio, benché non totale, di libertà di parola. Tuttavia, nel Paese di 160 milioni di abitanti, gli attacchi contro i giornalisti sono purtroppo comuni. L’ultimo episodio risale a gennaio, quando uomini di Boko Haram hanno ucciso a colpi di arma da fuoco un giornalista dell’emittente privata Channels Television durante un attacco nella città settentrionale di Kano in cui morirono 185 persone. “Questo – spiega Mohammed Garba, presidente dell’Unione dei giornalisti nigeriana – conferma i nostri timori che i media non sono al sicuro. I giornalisti non sono incolumi”.
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