Bruxelles (Belgio), 20 apr. (LaPresse/AP) – Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione di condanna nei confronti dell’Argentina per la decisione di nazionalizzare la compagnia petrolifera Ypf, controllata dalla spagnola Repsol. Nella risoluzione, sostenuta dalla maggior parte dei partiti europei, si chiede alle istituzioni dell’Ue di portare la questione davanti all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) e al gruppo G20 e di elaborare misure volte a proteggere meglio gli interessi europei nel futuro.
Il Parlamento ha chiesto inoltre a Bruxelles di valutare una “possibile sospensione parziale delle preferenze tariffarie unilaterali” per punire qualsiasi Paese che tenti di nazionalizzare i beni di una compagnia europea. Il Parlamento ha definito l’esproprio come “un attacco all’esercizio di un’azienda libera e al principio della certezza del diritto”, che nuoce al clima per gli investimenti in Argentina.
A giugno in Messico si terrà il summit del G20, durante il quale il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy e il presidente argentino Cristina Fernandez potrebbero incontrarsi per la prima volta. Secondo il Parlamento europeo, Repsol è stato “obiettivo di una campagna pubblica di persecuzioni” in Argentina, il che ha fatto scendere il valore delle azioni della società iberica.
La Spagna è il principale investitore straniero in Argentina. Gli investimenti diretti di Madrid nel Paese sudamericano hanno raggiunto 23 miliardi di dollari nel 2010, ossia il 26,3% della somma complessiva investita in Argentina. Il governo di Buenos Aires accusa Repsol di non aver investito abbastanza nel Paese e sostiene che l’esproprio sia necessario perché il governo possa controllare meglio le proprie forniture di petrolio. Repsol e la Spagna hanno definito la decisione di Buenos Aires come un vero e proprio “saccheggio” e un attacco ai loro interessi.
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