Kabul (Afghanistan), 22 feb. (LaPresse/AP) – Almeno tre persone sono morte e oltre 30 sono rimaste ferite quando la polizia in Afghanistan ha aperto il fuoco per disperdere la folla di manifestanti che protestava contro il rogo di alcune copie del Corano avvenuto nella base militare di Bagram. Lo riferiscono fonti ufficiali. Le vittime sono state registrate a Kabul e nelle province orientali di Logar e Parwan. I cortei si sono tenuti in varie città, fra cui appunto la capitale e Jalalabad.
A Kabul i dimostranti, che urlavano slogan come ‘Morte all’America’, hanno protestato fuori dalla base di Camp Phoenix, dove hanno tirato sassi contro una parte della struttura. Manifestazione anche sulla principale autostrada che collega la capitale alla città orientale di Jalalabad. La polizia ha riferito di essere arrivata sul posto con centinaia di agenti nel tentativo di mantenere la situazione sotto controllo e i dimostranti hanno incendiato un furgone. Un gruppo di circa 100 persone, infine, ha manifestato nei pressi dell’università di Kabul, nella zona occidentale della città.
Ieri oltre 2mila afghani si sono radunati davanti alla base aerea di Bagram, vicino a Kabul, sempre per protestare contro la distruzione delle copie del Corano. Il fatto risale a lunedì, quando alcuni lavoratori afghani hanno visto dei soldati che scaricavano libri in una buca dove viene bruciata la spazzatura e hanno notato che nella pila c’erano anche copie del Corano e di altri testi religiosi. Pare che i libri si trovassero sulle mensole della biblioteca di un centro di detenzione attigua alla base di Bagram e siano stati distrutti perché contenevano messaggi estremisti. Ieri gli Stati Uniti si sono scusati per l’episodio.
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