Kabul (Afghanistan), 21 feb. (LaPresse/AP) – Il comandante delle truppe internazionali in Afghanistan, il generale John Allen, ha ordinato un’indagine sulla “eliminazione improria” di materiali religiosi islamici, tra cui molte copie del Corano, avvenuta nella base aerea di Bagram. I materiali sarebbero stati distrutti da personale che lavora per la coalizione. Allen si è scusato per l’accaduto in una telefonata ad Associated Press, sottolineando che l’incidente non è stato intenzionale. Intanto tra 60 e 70 afghani, residenti della zona, si sono radunati stamattina davanti alla base di Bagram per protestare contro la distruzione delle copie del Corano, che sarebbero state bruciate. Secondo Allen, le forze della coalizione sono intervenute per fermare la distruzione di materiali religiosi non appena hanno saputo cosa era successo. I materiali che sono stati recuperati, ha aggiunto il generale, verranno restituiti alle autorità religiose.

“Stiamo indagando sull’incidente e stiamo adottando misure volte a garantire che non succeda mai più”, ha fatto sapere Allen. “Vi assicuro che non è stato in alcun modo intenzionale”, ha aggiunto. Ahmad Kabir, a capo del distretto di Bagram nella provincia di Parwan, ha spiegato che gli afghani che stanno manifestando stamattina sono tutti impiegati nella base militare e che alcuni di loro hanno visto frammenti di Corano bruciati da altri membri del personale. “Personalmente – ha detto Kabir – non l’ho visto e stiamo indagando per capire se è vero. I manifestanti sono arrabbiati perché il libro sacro è stato bruciato”. “Indagheremo e chiediamo a tutti di calmarsi”, ha aggiunto. L’indagine, ha precisato Kabir, è condotta dalla polizia afghana e dal consiglio provinciale. Una protesta simile a quella davanti alla base si è tenuta stamattina a est di Kabul e si è conclusa senza scontri.

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