Beirut (Libano), 28 dic. (LaPresse/AP) – Le autorità siriane hanno liberato 755 prigionieri arrestati durante gli ultimi nove mesi di rivolta antigovernativa. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, precisando però che non sono stati rilasciati detenuti che hanno “le mani macchiate di sangue”. La liberazione dei prigionieri è uno dei punti previsti dall’accordo siglato dal presidente Bashar Assad con la Lega araba per porre fine alle violenze nel Paese. Ieri il primo team di osservatori dell’organizzazione ha iniziato il lavoro volto a garantire il rispetto da parte di Damasco dei termini dell’accordo, recandosi anche a Homs, la città più colpita dalla repressione. La cooperazione delle autorità siriane, ha commentato dal Cairo Adnan Issa al-Khudeir, ufficiale della Lega araba, è “rassicurante”. I 60 osservatori arrivati lunedì nel Paese, ha spiegato, sono stati divisi in cinque gruppi per visitare altrettanti luoghi: Homs, Aleppo, Idlib, Daraa e Hama. Domani gli inviati sono attesi proprio ad Hama, Daraa e Idlib.
Nonostante la presenza degli inviati internazionali, però, continuano le violenze nel Paese. Secondo quanto riportano gli attivisti le forze di sicurezza hanno sparato pallottole e gas lacrimogeni a migliaia di manifestanti antigovernativi che stavano provando a raggiungere piazza Assi, nel centro di Hama, uccidendo almeno sei persone e ferendone molte altre. Altre due persone sarebbero invece morte a Homs, una colpita oggi, l’altra deceduta per le ferite riportate ieri. Le truppe dell’esercito di Damasco, spiega l’Osservatorio siriano per i diritti umani, hanno inoltre effettuato raid e arrestato persone in diversi villaggi nel sud del Paese, costringendo i residenti che scioperavano da quasi tre settimane a riaprire i negozi. I Comitati di coordinamento locali hanno confermato invece che l’esercito ha fatto irruzione con bulldozer nel villaggio meridionale di Khirbet Ghazaleh per interrompere lo sciopero iniziato 18 giorni fa.
Questa mattina almeno quattro soldati fedeli al governo erano stati uccisi e 12 erano rimasti feriti in un agguato teso nel sud del Paese da un gruppo di disertori dell’esercito. L’imboscata è stata tesa a un convoglio sulla strada che collega i villaggi di Khirbet Ghazaleh e Dael, nella provincia di Daraa.
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