Teheran (Iran), 3 dic. (LaPresse/AP) – I diplomatici iraniani espulsi da Londra in conseguenza dell’attacco di martedì all’ambasciata britannica a Teheran sono arrivati in Iran. Lo riferisce l’agenzia di stampa iraniana Irna, precisando che l’aereo IranAir a bordo del quale sono tornati è atterrato sabato mattina presto. Il gruppo è stato accolto da circa 150 persone che si sono radunate all’aeroporto Mehrabad di Teheran per dare un benvenuto da eroi ai diplomatici, ma il governo iraniano ha evitato un’accoglienza di alto profilo temendo probabilmente di peggiorare la situazione internazionale. I diplomatici, infatti, sono stati fatti uscire da un ingresso posteriore dell’aeroporto.

Mercoledì le autorità britanniche avevano dato ai diplomatici iraniani 48 ore di tempo per lasciare il Regno Unito. La decisione era arrivata un giorno dopo l’attacco compiuto da numerosi studenti contro l’ambasciata e altre sedi diplomatiche britanniche a Teheran. Il gruppo aveva fatto irruzione nell’ambasciata dopo avervi tirato contro bombe molotov e pietre; inoltre, all’urlo di ‘Morte all’Inghilterra’ gli assalitori avevano staccato la bandiera britannica dall’edificio.

A seguito dell’episodio il Regno Unito aveva chiuso la sua ambasciata e ordinato l’espulsione dei diplomatici iraniani nel Paese. Inoltre Germania, Francia e Olanda hanno richiamato i propri ambasciatori da Teheran e Italia e Spagna hanno convocato i diplomatici iraniani nei rispettivi Paesi per condannare l’attacco. Per Teheran si tratta della peggiore crisi diplomatica con l’Occidente dall’assalto all’ambasciata degli Stati Uniti nel 1979.

I rapporti fra Iran e Regno Unito sono diventati sempre più tesi negli ultimi mesi, soprattutto dopo la pubblicazione del rapporto dell’Aiea che accusa Teheran di lavorare alla realizzazione di armi nucleari. L’attacco all’ambasciata britannica è arrivato due giorni dopo la decisione del Parlamento iraniano di ridurre le relazioni diplomatiche con Londra in seguito al sostegno dato dal governo britannico alle sanzioni americane contro Teheran. I timori sul nucleare suscitati dalla pubblicazione della relazione Aiea hanno portato a un inasprimento delle sanzioni contro l’Iran sia dagli Stati Uniti che dall’Unione europea. I ministri degli Esteri europei infatti giovedì, pur non essendo riusciti a raggiungere un accordo per imporre l’embargo sul petrolio iraniano, hanno approvato sanzioni a 180 tra persone e società legate al regime dell’Iran. A opporsi all’embargo sul greggio soprattutto la Grecia, che acquista il petrolio principalmente dall’Iran. I sostenitori dell’embargo sul petrolio ritengono che potrebbe servire a ridurre il denaro a disposizione di Teheran per sviluppare armi nucleari.

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