New York (New York, Usa), 8 set. (LaPresse) – Jerrold Nadler, Carolyn Maloney, Nadia Velazquez e altri rappresentanti del Congresso si sono incontrati vicino a Ground Zero, a New York, per presentare una petizione che chiede l’inclusione del cancro nella lista delle malattie che danno diritto a risarcimento in base allo James Zadroga 9/11 Health and Compensation Act. Secondo questa legge, chi ha partecipato alle operazioni di soccorso dopo gli attentati dell’11 settembre e ha poi contratto alcune malattie correlate al fatto di trovarsi in quella zona, ha diritto a un compenso monetario.

Uno studio pubblicato la settimana scorsa su The Lancet indica tra i vigili del fuoco che lavorarono a Ground Zero subito dopo gli attacchi terroristici, un più elevato rischio di melanoma, tumore alla tiroide o alla prostata e linfoma non-Hodgkin rispetto al resto della popolazione. La ricerca prova anche un incremento della probabilità di sviluppare qualsiasi tipo di tumore per i pompieri che presero parte ai soccorsi, rispetto a quelli che non furono esposti alle tossine del World Trade Center.

“Non c’è più tempo, non si può più aspettare. La gente continua ad ammalarsi di tumore e ora abbiamo anche l’evidenza medica”, dice a LaPresse il deputato Jerrold Nadler. Il dottor John Howard, responsabile del programma sanitario per l’11 settembre, ha 60 giorni per decidere se includere il cancro nella lista. Presenti alla conferenza stampa anche tanti uomini che facevano parte delle squadre di primo soccorso, poliziotti, vigili del fuoco e cittadini sopravvissuti. “Noi – commenta John Feal, al tempo responsabile di una squadra di primo soccorso – ci siamo battuti per salvare le vostre vite. Ora siamo malati e tocca a voi fare qualcosa per salvarci”.

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