Niamey (Niger), 6 set. (LaPresse/AP) – Muammar Gheddafi non è nel convoglio di soldati del regime che nella notte è arrivato in Niger e che poco fa ha raggiunto la capitale Niamey. È quanto riferisce il ministro degli Esteri nigerino Bazoum Mohamed, citato da al-Arabiya. Sui primi mezzi giunti nella capitale ci sono il capo della sicurezza del colonnello, Mansour Dao, circa 23 esponenti del suo regime, il leader dei Tuareg, Rissa ag Boula. Del convoglio facevano parte anche altri Tuareg che erano in Libia per combattere insieme con i lealisti di Gheddafi.
Abdoulaye Harouna, proprietario del giornale Agadez Info, aveva riferito per telefono che il convoglio arrivato nella notte era composto da alcune decine di furgoncini. Ma il portavoce Moussa Ibrahim ha smentito che il raìs sia uscito dal Paese. “Gheddafi – ha dichiarato alla stazione televisiva siriana Al-Rai – gode di eccellente salute e sta pianificando e organizzando la difesa della Libia”. E ha poi aggiunto: “Siamo ancora potenti e in grado di ribaltare la situazione e sconfiggere la Nato, stiamo combattendo e resistendo per il bene della Libia e di tutti gli arabi”.
Trattative riaperte a Bani Walid. Sono ripresi intanto questa mattina i negoziati a Ban Walid. Il negoziatore delle forze di opposizione, Abdullah Kanshil, spiega che i leader tribali nella roccaforte del regime stanno provando a persuadere i lealisti di Muammar Gheddafi a deporre le armi. La città è stata circondata negli ultimi giorni da migliaia di ribelli che stanno provando a trovare un accordo per una resa pacifica. Secondo Kanshil, gli anziani delle tribù vogliono anche la garanzia che i ribelli non compiano vendette.
Soldati regime in Niger. Abdoulaye Harouna spiega che alla testa del convoglio si trovava il leader ribelle tuareg Rissa ag Boula, nativo del Niger ed ex ministro del Turismo. Un decennio fa, Boula aveva guidato la guerra di indipendenza dei nomadi tuareg, prima di cercare rifugio in Libia. Harouna spiega che le truppe libiche arrivate in Niger erano ben armate e che il convoglio proveniva dalla direzione di Arlit, dove il deserto confina sia con la Libia che con l’Algeria. Il legame tra Gheddafi e i tuareg è forte. L’ex leader libico ha utilizzato battaglioni di combattenti tribali nelle sue truppe e il suo regime sembra che abbia finanziato la ribellione delle tribù nel nord del Niger. Gheddafi rimane popolare in città come Agadez, con popolazione a maggioranza tuareg. La Nato comunque non conferma la notizia. Un portavoce dell’Alleanza da Bruxelles spiega che gli aerei da guerra non pattugliano di norma il sud del Sahara. La maggior parte delle azioni della Nato negli ultimi sei mesi si è spinta al massimo a 50 chilometri a sud della costa mediterranea libica, dove appunto i jet dell’Alleanza atlantica concentrano la sorveglianza aerea.
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