Tripoli (Libia), 1 set. (LaPresse/AP) – “La battaglia sarà lunga e la Libia brucerà. Le tribù di Sirte e Bani Walid sono armate e non c’è alcuna possibilità che si sottomettano”. Con queste parole il colonnello Muammar Gheddafi è tornato a parlare con un messaggio trasmesso dall’emittente siriana Al-Rai nel pomeriggio. e poi ha replicato poche ore più tardi, rivolgendosi direttamente contro la Nato: “Li combatteremo dappertutto, bruceremo il terreno sotto i loro piedi”. In giornata però è arrivata la notizia di una nuova defezione. Quella di Al-Baghdadi al-Mahmoudi, ex primo ministro libico del raìs che ha annunciato all’emittente Al-Arabiya di sostenere gli insorti. Al-Mahmoudi ha riferito di essere in contatto con i leader dei ribelli e ha poi aggiunto: “Ho detto loro che sono in contatto con il popolo e sono pronto a servire il mio Paese in futuro”.

Nel suo duplice discorso il colonnello ha invece promesso di portare avanti la resistenza: “Non ci arrenderemo di nuovo, non siamo femminucce, continueremo a combattere”. E ancora: “Preparatevi a combattere l’occupazione. Gli occupanti non saranno in grado di combattere la guerra a lungo”. L’ultimo messaggio audio del raìs risaliva al 25 agosto, quando aveva chiesto ai sostenitori di difendere Tripoli. Questi ultimi commenti arrivano nel giorno del 42esimo anniversario del colpo di Stato militare che portò il colonnello al potere.

Oggi i ribelli, che ormai controllano quasi tutta la Libia, hanno esteso di una settimana l’ultimatum ai lealisti di Sirte. In principio gli insorti avevano offerto alle tribù di Gheddafi di arrendersi entro sabato, altrimenti avrebbero attaccato la città natale del colonnello.

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