Manama (Bahrain), 28 ago. (LaPresse/AP) – Il Bahrain ritirerà le accuse contro alcune persone arrestate durante le proteste guidate dagli sciiti e consentirà ricompense ai prigionieri che hanno subito abusi da parte delle forze di sicurezza. Lo ha detto re Hamad bin Isa Al Khalifa durante un discorso trasmesso in televisione. Nel discorso il monarca non ha però offerto chiare concessioni alla maggioranza sciita del Paese, che tra le altre cose chiedeva l’allontanamento della dinastia sunnita al potere. In Bahrain gli sciiti rappresentano circa il 70% dei 525mila cittadini e lamentano ampie discriminazioni, come l’esclusione dai vertici della politica e della sicurezza. Durante le proteste, scoppiate a febbraio, almeno 32 persone hanno perso la vita e centinaia sono state arrestate.
“Non prevediamo di portare tutti a processo”, ha detto il re, aggiungendo che la Corte suprema del Paese si occuperà delle ricompense in denaro per le vittime degli abusi e le famiglie delle vittime degli scontri, compresi i membri delle forze di sicurezza. “Ci sono indagini che provano che alcuni arrestati sono stati vittime di cattivi comportamenti individuali e maltrattamenti. Non è tollerato da dio e non lo condoneremo. Gli ultimi mesi – ha proseguito il re – sono stati dolorosi per tutti e, benché viviamo nello stesso Paese, alcuni hanno dimenticato l’inevitabilità della coesistenza”.
In ogni caso, i processi legati alle proteste continueranno. Questa mattina una speciale corte di sicurezza ha ripreso il procedimento contro 20 dottori e infermieri accusati di avere legami con i manifestanti, e ha aggiornato al 7 settembre l’udienza, quando inizieranno gli interventi dei testimoni della difesa.
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