Tripoli (Libia), 28 ago. (LaPresse/AP) – Il portavoce di Muammar Gheddafi, Moussa Ibrahim, ha telefonato alla redazione di Associated Press a New York e ha detto che il colonnello si trova ancora in Libia e vuole trattare con i ribelli. Ibrahim, identificato dalla voce, lo avrebbe incontrato venerdì e Gheddafi gli avrebbe detto che intende offrire all’opposizione la possibilità di negoziare per formare un governo di transizione. Il figlio al-Saadi sarebbe la figura incaricata di guidare le trattative.

“Parlare di negoziati è un sogno per quello che rimane della dittatura”, è stata la risposta del ministro dell’Informazione del Cnt Mahmoud Shammam. “Vorrei essere molto chiaro – ha aggiunto il portavoce dei ribelli – noi non li riconosciamo. Li consideriamo criminali. Li arresteremo molto presto”. “Ho detto qualche giorno fa che il colonnello Gheddafi fa dichiarazioni deliranti e questa è una di quelle”, ha commentato invece il segretario degli Esteri britannico William Hague, parlando alla Bbc.

Intanto sul campo vanno avanti gli scontri. Dopo giorni di combattimenti, i ribelli hanno annunciato di aver preso il controllo di Bin Jawwad, città costiera a circa 560 chilometri a sudest di Tripoli. I lealisti, ha spiegato il portavoce Mohammed al-Rajali, sono fuggiti verso ovest e dovrebbero andare a unirsi con le truppe del regime a Sirte, la città dove è nato Gheddafi.

Continuano poi le denunce di violazioni dei diritti umani da parte degli uomini di Gheddafi. “Il governo di Gheddafi ha portato avanti una serie di uccisioni arbitrarie mentre Tripoli stava cadendo”, accusa Human Rights Watch (Hrw), dicendo di avere le prove di almeno 17 detenuti e decine di civili uccisi mentre i ribelli avanzavano verso la capitale. I giornalisti hanno trovato mucchi di corpi senza vita in diverse aree di Tripoli, compresa una zona vicino al compound di Bab al-Aziziya e un ospedale nel quartiere Abu Salim.

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