Torino, 27 ago. (LaPresse) – “I tre italiani detenuti per 35 giorni a Tripoli sono stati catturati dalle autorità di Gheddafi e poi sono stati messi in libertà dagli insorti lunedì. E ora sono all’hotel Corinthia, dove ci sono i giornalisti, in attesa di rientrare in Italia”. A riferirlo a LaPresse è il console di Bengasi, Guido de Sanctis, spiegando che Antonio Cataldo, Luca Boero e Vittorio Carella sono stati liberati quando i ribelli hanno aperto le porte del carcere entrando a Tripoli”.
“Non sapevamo della loro presenza – ha detto – perché le autorità del regime di Gheddafi non ci hanno avvisato che fra i detenuti c’erano degli italiani, comunicazioni che erano già non certo tempestive prima che ci fosse questa situazione di crisi in Libia”. De Sanctis ha spiegato, che a dargli comunicazione della loro liberazione, quando i tre sono usciti dalla prigione, è stato il Comitato nazionale di transizione (Cnt). “La partenza dei tre connazionali per il loro rientro in Italia – dice De Sanctis – dovrebbe avvenire nelle prossime ore con navi minviate dal governo di Malta per il rimpatrio degli stranieri da Tripoli”.
I tre hanno raccontato al console di aver sconfinato dalla Tunisia in Libia dove si sono imbattuti nella polizia gheddafiana che li ha catturati e di aver poi subito, durante la detenzione, violenze e percosse. De Sanctis ha anche dichiarato di non sapere cosa stessero facendo in quella zona i tre e se stessero lavorando per qualche società, “anche perché – fa notare il rappresentante in Libia della Farnesina – il mio compito era fornire assistenza, cosa che ho fatto”.
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