Belgrado (Serbia), 22 lug. (LaPresse/AP) – A soli due giorni dall’arresto, Goran Hadzic è stato estradato dalla Serbia ed è arrivato in Olanda. Secondo l’agenzia di stampa Anp, il 53enne ex leader serbo è sbarcato nel primo pomeriggio all’aeroporto di Rotterdam. Ora sarà condotto in una struttura di detenzione delle Nazioni unite, dove sarà sottoposto a esami medici e riceverà una copia dei 14 capi di accusa per i crimini commessi durante la guerra in ex Jugoslavia tra il 1991 e il 1995, tra cui il massacro di circa 200 prigionieri di guerra croati. Catturato mercoledì, Hadzic è l’ultimo di 161 persone accusate dal Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Jugoslavia, istituito nel 1993. La maggior parte dei condannati dal Tribunale è di etnia serba, ma diversi sono anche i musulmani biosniaci e i croati.
In attesa della partenza, Hadzic era uscito questa mattina dall’unità detentiva del tribunale per i crimini di guerra di Belgrado per visitare la madre malata. L’agenzia di stampa ufficiale serba Tanjug ha riferito che il convoglio si è fermato a Novi Sad, dove una vasta presenza di polizia bloccava le strade intorno alla casa della famiglia. Prima che Hadzic partisse dal carcere, altri parenti gli hanno fatto visita nella sua cella.
Ieri Tom Fila, avvocato dell’ex leader serbo croato, arrestato mercoledì nell’area montuosa a nord della Serbia, aveva riferito che Hadzic sarebbe potuto partire anche subito “ma abbiamo fatto in modo che prima vedesse i suoi familiari”. La visita è avvenuta ieri, nell’unità di detenzione del tribunale serbo per i crimini di guerra di Belgrado. A fargli visita sono arrivati la moglie, la sorella e il figlio. Hadzic aveva fatto sapere già mercoledì che non intende fare appello contro la richiesta del Tribunale dell’Aia. L’ex leader serbo croato era l’ultimo fuggitivo ricercato per crimini di guerra dal tribunale olandese ed è stato arrestato dopo sette anni di latitanza, in cui ha ricevuto sostegno economico da un complice. E’ accusato di atrocità nella guerra in Croazia del 1991-95, tra la distruzione di Vukovar e il massacro di 200 prigionieri di guerra croati.
Ieri il quotidiano serbo Blic, parlando del lungo periodo di latitanza, aveva scritto che è stata organizzata in una maniera molto più professionale rispetto a quella di Ratko Mladic. Secondo Blic ad aiutare il ricercato a nascondersi sono stati principalmente i suoi forti legami con la polizia segreta e alcune organizzazioni criminali. Il quotidiano Politika ha invce scritto che Hadzic si era recato in Russia e in Bielorussia ed era tornato in Serbia poco prima della cattura. l procuratore serbo per i crimini di guerra Vladimir Vukcevic ha detto ad Associated Press che la capacità di Hadzic di lasciare il Paese era diminuita in una maniera considerevole da quando nel 2008 fu creata una commissione di sicurezza nazionale.
I nazionalisti serbi hanno commentato la notizia dell’arresto definendolo un nuovo atto di tradimento da parte del governo pro-occidentale del presidente Boris Tadic. Secondo il Partito radicale serbo, ultranazionalista, “nessun altro governo al mondo ha mai fatto una cosa simile”.
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