Il Cairo (Egitto), 21 lug. (LaPresse/AP) – Il nuovo governo dell’Egitto guidato dal primo ministro Essam Sharaf ha prestato il giuramento davanti al generale Mohammed Hussein Tantawi, a capo del Consiglio supremo delle forze armate al potere. A far parte dell’esecutivo sono entrati 12 nuovi ministri e due viceministri, mentre altri 13 hanno mantenuto la carica. Il ruolo del nuovo governo, ha affermato Tantawi durante la cerimonia, è ripristinare la sicurezza, preparare le elezioni parlamentari e presidenziali e supervisionare la stesura della nuova Costituzione. Il generale ha inoltre chiesto ai ministri di appoggiare i tribunali che stanno processando le persone legate al regime dell’ex presidente Hosni Mubarak, accusate per corruzione. “Il nuovo governo – ha aggiunto Tantawi – dovrebbe servire gli alti interessi della nazione, raggiungere le speranze e le aspirazioni del popolo e portare l’Egitto da questo momento difficile a una fase più stabile e prosperosa”.
Attivisti hanno accolto con favore alcune delle nuove facce nel governo, ma non si aspettano comunque che l’esecutivo sarà in grado di cambiare la situazione del Paese, visto che le decisioni devono essere approvate dai militari. “Non è in nessuna maniera un governo della rivoluzione”, ha detto Shadi Ghazaly Harb, un leader dei manifestanti che ha fondato un nuovo partito. “È un governo ad interim e mi aspetto che non otterrà più del precedente”, ha aggiunto Harb.
Il nuovo governo non dovrebbe rimanere in carica per più di quattro mesi visto che le elezioni parlamentari sono previste per ottobre o novembre. Il giuramento, organizzato inizialmente per martedì scorso, è stato posticipato a oggi perché il primo ministro Essam Sharaf è stato portato in ospedale per un esaurimento. Il premier è poi uscito il giorno dopo. Il nuovo governo ha un nuovo ministro degli Esteri, Mohammed Kamel Amru. Il suo predecessore aveva mantenuto l’incarico per sole cinque settimane. Il ministro dell’Interno, Mansour el-Issawi, ha invece mantenuto la carica. La scelta sfocerà in un malcontento dei manifestanti, che avevano chiesto le sue dimissioni perché secondo loro non ha fatto abbastanza per riformare le forze di polizia e sicurezza.
Il Gabinetto non include più un ministero delle Antichità, posizione recentemente ricoperta da Zahi Hawass. Il politico si era battuto per la restituzione di reperti antichi egiziani dai musei europei ma era stato criticato per aver promosso la sua carriera a spese di giovani archeologi. I siti archeologici dell’Egitto saranno gestiti dal Consiglio supremo delle antichità che dovrà riferire all’ufficio del primo ministro.
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