Londra (Regno Unito), 18 lug. (LaPresse/AP) – Si infittisce lo scandalo delle intercettazioni scoppiato nel Regno Unito che interessa l’impero mediatico di Rupert Murdoch.

La diretta della giornata:

19.15 – Sean Hoare, ex giornalista di News of the World, è stato trovato morto nella sua abitazione di Watford. Lo riporta il quotidiano britannico Guardian, spiegando che Hoare era stato il primo a dichiarare che Andy Coulson, ex direttore del tabloid, fosse al corrente delle intercettazioni illegali. Il reporter lavorava per il Sun e per lo stesso News of the World con Coulson prima di essere licenziato per problemi di alcol e droga. “Il decesso – riferisce la polizia – è al momento trattato come inspiegabile, ma non come sospetto. Le indagini della polizia sull’incidente sono in corso”. Hoare aveva accusato Coulson per la prima volta durante un’indagine del New York Times sulle intercettazioni. Il giornalista aveva spiegato al quotidiano che l’ex direttore non solo sapeva tutto della pratica illegale, ma aveva incoraggiato attivamente il suo staff a intercettare le telefonate di celebrità per ottenere notizie esclusive.

17.15 – John Yates sarà sostituito ad interim da Cressida Dick, assitente commissario della polizia londinese. La donna è rispettata tra i colleghi ma in passato è stata criticata per il comando delle operazioni che avevano portato al suicidio di Jean Charles de Menezes, un uomo brasiliano scambiato erroneamente per un attentatore suicida.

16.58 – Il segretario all’Interno del Regno Unito, Theresa May, ha fatto sapere che l’ispettorato della polizia britannica indagherà su eventuali casi di corruzione tra gli agenti nell’ambito dello scandalo delle intercettazioni.

15.39 – Il sindaco di Londra, Boris Johnson, ha annunciato che il numero due di Scotland Yard, John Yates, si è dimesso dopo aver appreso che sarebbe stato sospeso.

15.24 – John Yates, numero due di Scotland Yard, si è dimesso a seguito dello scandalo sulle intercettazioni scoppiato nel Regno Unito. Lo riferisce la polizia londinese. Due anni fa Yates aveva deciso di non riaprire le indagini sullo scandalo delle intercettazioni, dicendo che secondo lui non c’erano altre nuove prove da considerare. Nelle ultime settimane ha però spiegato di essersi pentito della scelta.

Ore 14.38 – “Il governo ha dimostrato una trasparenza completa in merito ai contatti con i media” aprendo un’indagine sui crimini dei giornali di Rupert Murdoch e sulle relazioni tra politici, mezzi d’informazione e polizia. Lo ha detto il primo ministro britannico David Cameron in riferimento allo scandalo delle intercettazioni scoppiato nel Regno Unito. Il premier ha parlato da Pretoria, in Sudafrica, dove si trova in visita. “Abbiamo fornito il nostro aiuto per assicurare un’ampia investigazione che arrivi a fondo di cosa è successo”, ha concluso.

Ore 13.42 – Il portavoce di Rebekah Brooks, ex a.d. di News International, ha riferito ad Associated Press che la polizia ha “domande a cui rispondere” sul suo arresto. “La polizia dovrà fornire spiegazioni sulle sue azioni considerando l’enorme danno alla reputazione” della Brooks dovuto all’arresto. Lo ha detto Stephen Parkinson, avvocato dell’ex a.d. di News International arrestata ieri per il sospetto reato di cospirazione al fine di intercettare comunicazioni e di corruzione. Il legale ha spiegato che la sua assistita è stata interrogata per nove ore, ma gli investigatori non l’hanno accusata di alcun crimine. Parkinson ha poi ribadito che la Brooks non è colpevole di alcun crimine.

Ore 13.30 – L’ex a.d. di News International Rabekah Brooks apparirà davanti alla commissione parlamentare sul caso delle intercettazioni illegali. Lo rende noto la Bbc.

Ore 13 – Il Serious fraud office (Sfo), ufficio antifrode britannico, ha risposto alla richiesta del parlamentare Tom Watson di fornire eventuali prove delle bustarelle pagate da News Corp. alla polizia in cambio di informazioni. Il Sfo ha reso noto che “darà una considerazione completa” alla richiesta. L’ufficio ha anche aggiunto di volere collaborare con le autorità statunitensi se queste decideranno di aprire un’indagine su News Corp.

Il retroscena:

Da Pretoria, dove si trovava in visita, il primo ministro David Cameron ha convocato una sessione speciale del Parlamento per mercoledì, per discutere del caso. La Brooks, consegnatasi ieri alla polizia londinese, è stata rilasciata su cauzione nelle prime ore della mattina, dopo l’interrogatorio e 12 ore di detenzione. Ma l’arresto di quella che da molti è stata considerata quasi una figlia adottiva di Murdoch ha portato per la prima volta la polizia britannica a rompere l’inviolabilità degli stretti collaboratori del magnate australiano. C’è già chi suppone che il prossimo ad entrare come arrestato in una stazione di polizia possa essere il figlio James, numero uno di BSkyB e direttore esecutivo delle operazioni del padre in Europa e Asia, oppure Les Hinton, amico di vecchia data del magnate, dimessosi venerdì sera dalla guida di Dow Jones, editore del Wall Street Journal.

A tremare però è anche il premier David Cameron, amico della Brooks e sempre più sotto pressione per la vicenda, che ha annunciato una sessione speciale del Parlamento per approfondire il dibattito. “Sarebbe bene tenere una sessione parlamentare mercoledì – ha detto – in modo che io possa rilasciare una nuova dichiarazione”. Il Parlamento britannico avrebbe dovuto chiudere le attività martedì per le ferie estive, ma in questo modo potrebbe ritardare la pausa per discutere degli sviluppi del caso. Ma intanto i parlamentari saranno coinvolti già domani, quando, davanti alla Commissione cultura, media e sport che si sta occupando del caso, dovrebbero presentarsi oltre alla Brooks anche lo stesso Rupert Murdoch e James. L’arresto di ieri aveva messo in dubbio la partecipazione all’audizione della rossa, ex direttrice del tabloid News of the World al centro dello scandalo, ma questa mattina la Bbc ha reso noto che la Brooks si presenterà. Il dubbio era che rispondere a certe domande avrebbe potuto pregiudicare il corso delle indagini della polizia.

Ma lo scandalo che rischia di mandare in frantumi l’impero mediatico di Murdoch ha anche messo in grave crisi un’altra istituzione britannica, Scotland Yard. Ieri infatti ha lasciato il suo incarico come capo della polizia londinese Paul Stephenson criticato per aver assunto come consulente Neil Wallis, ex direttore esecutivo del News of the world, arrestato la scorsa settimana nell’ambito dello scandalo delle intercettazioni. Stephenson si è detto comunque estraneo alla vicenda. “Non avevo alcuna consapevolezza della vastità di questa pratica vergognosa (le intercettazioni, ndr) e della selezione delle vittime che sta emergendo”, ha commentato, parlando di “speculazioni e accuse” sui suoi legami con Wallis. Stephenson, inoltre, ha detto che quando ha assunto Wallis non aveva idea del suo possibile coinvolgimento nella pratica delle intercettazioni illegali.

Oltre a Stephenson, nell’occhio del ciclone è però finita tutta la polizia, chiamata a spiegare come mai una precedente indagine aperta sulle intercettazioni illegali non sia riuscita a trovare prove sufficienti per portare a processo nessun altro se non il reporter del News of the world Clive Goodman, che si occupava di seguire la famiglia reale, e l’investigatore privato Glenn Mulcaire. Stephenson, a capo di Scotland Yard dal 2009, ha detto di non essere stato “a conoscenza né coinvolto nella prima indagine del 2006 sulle intercettazioni”. E ha continuato: “Non ero consapevole che ci fossero altri documenti in nostro possesso sulla natura di quanto è emerso adesso”. L’ormai ex numero uno di Scotland Yard ha detto che avrebbe preferito che la polizia si concentrasse sui preparativi per le Olimpiadi di Londra 2012, anziché doversi interrogare su un possibile cambiamento di leadership.

Per contenere i danni della sua immagine, venerdì Murdoch aveva acquistato pagine di tutti i principali quotidiani per porgere le proprie personali scuse e ha incontrato i familiari di Milly Dowler, studentessa inglese rapita e uccisa nel 2002, il cui cellulare fu violato dal tabloid News of the world mentre era nelle mani dei suoi rapitori e assassini. Il magnate, a detta del legale dei genitori della ragazzina, è apparso sincero e scosso. Ma il pentimento potrebbe non bastare.

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