Bruxelles (Belgio), 24 giu. (LaPresse/AP) – Si apre oggi a Bruxelles la seconda giornata del vertice Ue. I temi caldi sul tavolo dei leader europei l’emergenza Grecia e la nomina di Mario Draghi alla presidenza della Bce. La decisione riguardo la banca centrale europea è slittata a oggi. “La successione a Jean-Claude Trichet non è stata discussa stasera ed è all’ordine del giorno per domani. Riferirò a questo proposito nella conferenza stampa di domani a mezzogiorno”, ha detto ieri sera il presidente dell’Unione europea Herman Van Rompuy . Quanto alla Grecia, i leader Ue hanno dato l’ok a nuovi aiuti se il governo di Atene varerà con urgenza il piano di austerity.

Il pacchetto di riforme economiche stabilito dalle autorità greche in accordo con la Commissione europea, la Bce e l’Fmi “deve essere finalizzato con urgenza nei prossimi giorni perché venga varato un nuovo programma di aiuti in tempo per consentire alla Grecia di affrontare le sue esigenze finanziarie entro luglio”, ha detto Van Rompuy. I leader europei, inoltre, hanno approvato la proposta della Commissione Ue di consentire alla Grecia di accedere ai fondi strutturali europei per creare posti di lavoro e fare interventi per rendere il Paese più competitivo.

Diversi leader politici europei si erano appellati ai partiti greci prima del vertice chiedendo unità per fronteggiare la crisi. “Riguardo alla Grecia, ci appelliamo all’opposizione per realizzare la sua responsabilità storica”, ha detto il cancelliere tedesco Angela Merkel prima del summit. “Una nazione unita, concentrata e pienamente impegnata non verrà abbandonata”, le ha fatto eco il premier olandese Mark Rutte. L’appello diretto all’opposizione di una nazione, raro nella politica europea, sottolinea l’emergenza in cui si trova la Grecia e che affrontano tutti i 17 Paesi dell’Eurozona.

Questa settimana i Paesi dell’Eurozona hanno rimandato al 3 luglio la decisione finale su un pacchetto di nuovi aiuti alla Grecia, data in cui sarà chiaro se il Parlamento di Atene avrà approvato i tagli e le riforme economiche. L’opposizione greca, però, minaccia di bloccare l’approvazione dei tagli al budget. “Ho dato il mio pieno sostegno all’aggiustamento fiscale in Grecia, ma l’insieme delle misure che intende adottare il governo socialista prevede ulteriori tasse in un’economia che sta attraversando un periodo di recessione senza precedenti”, ha detto ieri il leader dell’opposizione Antonis Samaras in un meeting pre-summit.

Atene andrà incontro al default se non dovesse riuscire ad ottenere entro metà luglio la rata da 12 miliardi di euro del pacchetto di salvataggio di 110 miliardi. Inoltre il governo del socialista George Papandreou sta portando avanti colloqui per un secondo pacchetto di prestiti, di dimensioni più o meno equivalenti al primo. “Stiamo vivendo giorni e settimane critiche”, ha detto il commissario per gli Affari economici Olli Rehn.

La questione della nomina di Mario Draghi alla presidenza della Banca centrale europea è legata anche alla presenza di Lorenzo Bini Smaghi nel board della Bce. Il caso è particolarmente caro alla Francia perché nel momento in cui Jean-Claude Trichet lascerà la presidenza il prossimo 31 ottobre, Parigi non avrà alcun rappresentante nella Bce visto che nel board non c’è nessun membro francese. La Francia, infatti, ha annunciato che sosterrà la nomina di Draghi solo se un francese prenderà il posto di Bini Smaghi. I ministri delle Finanze europei, il Parlamento Ue e il board della Bce hanno già espresso il loro sostegno alla nomina di Draghi, ma questa non può essere valida senza l’approvazione del Consiglio europeo.

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