Mosca (Russia), 16 giu. (LaPresse/AP) – Dmitry Medvedev e Hu Jintao, presidenti di Russia e Cina, hanno rimandato la firma dell’accordo che rifornirebbe di gas siberiano le regioni costiere cinesi, in particolare Shanghai, città che necessita di molta energia. Lo scorso anno la russa Gazprom e la China National Petroleum company si sono accordate per iniziare le forniture di gas tramite il gasdotto Altai, ancora non costruito, a partire dal 2015. I colloqui si sono però arenati sulla questione dei prezzi. Mosca vuole applicare alla Cina le stesse tariffe che impone ai Paesi europei, mentre Pechino ritiene che tali prezzi siano troppo alti. I due presidenti si sono incontrati oggi e Medvedev ha dichiarato che l’accordo è “ancora da aggiustare”, non accennando a una possibile data per la firma. La Gazprom prevede di iniziare a breve la costruzione del gasdotto, che ogni anno porterà 70 miliardi di metri cubici di gas a Shanghai.
Il presidente Medvedev ha annunciato il rinvio della firma dopo l’incontro con Hu al Cremlino. “Gli accordi ci daranno un mercato in crescita e contratti a lungo termine a prezzi vantaggiosi”, ha dichiarato Medvedev. La Cina attualmente acquista il gas da Turkmenistan e Kazakistan e importa anche gas liquefatto da Australia e Yemen. Nonostante non siano riusciti ad accordarsi, Medvedev e Hu vedono di buon occhio i legami commerciali fra i loro Paesi. Medvedev ha annunciato che il commercio bilaterale ha raggiunto i 60 miliardi di dollari lo scorso anno, rendendo la Cina il maggiore partner commerciale della Russia. Le previsioni dicono che entro il 2020 questa cifra potrebbe raggiungere i 200 miliardi.
Oggi inoltre, il vice premier russo Igor Sechin ha dichiarato che la Rosneft, la maggiore compagnia petrolifera della Russia, incrementerà le consegne di greggio alla Cina nord-orientale, tramite un oleodotto da 4mila chilometri. Attualmente, trasporta 15 milioni di tonnellate di petrolio all’anno, ma la sua capacità può essere portata a 50 milioni di tonnellate. Il vicepremier ha inoltre aggiunto che la Russia consegnerà alla Cina 12 milioni di tonnellate di carbone quest’anno.
La Russia è la maggiore produttrice di energia del mondo, mentre la Cina è diventata il Paese che consuma di più nel pianeta, avendo superato gli Usa nel 2009. Anche se l’Europa rimane il maggiore mercato per le esportazioni russe per quanto riguarda gas e petrolio, sia Pechino sia Mosca hanno cercato di diversificare le loro fonti e mercati energetici, nonostante una lunga storia di mutuo sospetto e tensioni. In passato i negoziati sull’energia tra Cina e Russia hanno spesso dato luogo a disaccordi sui prezzi e altre questioni.
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