Le mutazioni repentine della società, le tensioni geopolitiche internazionali, l’evoluzione verso un mondo digitale, le urgenze dettate dai cambiamenti climatici, la necessità di promuovere l’inclusione dei soggetti a rischio di emarginazione, l’affiorare di nuove professioni: sono tutte condizioni che rendono quanto mai necessaria una profonda trasformazione dell’educazione e della formazione professionale. In tale contesto si inserisce il nuovo programma Erasmus+ 2028-2034, che viene rinnovato per altri sette anni grazie all’impatto positivo che ha avuto sulle conoscenze, abilità e competenze delle persone che in esso sono state coinvolte, sul processo di apertura internazionale delle organizzazioni che vi hanno preso parte, sull’incremento dell’innovazione e della qualità dei sistemi dell’istruzione e della formazione professionale europei, così come reso evidente dalla valutazione di impatto dell’attuale Programma.
La proposta per il regolamento di Erasmus+ 2028-2034
Coerentemente con tutto ciò, la proposta per il regolamento di Erasmus+ 2028-2034, pubblicata dalla Commissione Europea il 16 luglio 2025, ha proprio lo scopo, per il nuovo Programma, di offrire opportunità di apprendimento a tutti e di rinforzare lo sviluppo delle competenze, rendendo lo strumento europeo sempre più inclusivo, adattabile e idoneo a fornire risposte utili per le sfide del futuro. I temi centrali dell’attuale programmazione vengono confermati, ma il prossimo Erasmus+ avrà una struttura più integrata, quindi più in grado di edificare un’Europa competitiva e coesa, favorendo l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, consolidando le abilità e le competenze per vivere e lavorare, sostenendo i valori democratici, l’inclusione sociale, la partecipazione attiva e le pari opportunità in Europa e fuori. In tale ottica, la centralità dello sviluppo del capitale umano nell’U.E., così come rappresentato nella Comunicazione della Commissione europea Union of Skills, punta necessariamente al miglioramento della qualità e efficacia dei sistemi di istruzione e formazione professionale in Europa e oltre. In linea con ciò, gli obiettivi chiave del nuovo Programma includono, infatti, il potenziamento delle competenze individuali, la modernizzazione delle istituzioni, la promozione della cooperazione internazionale e l’impulso della modernizzazione e dell’internazionalizzazione delle istituzioni di istruzione e formazione.
Un bilancio in crescita
Da un punto di vista finanziario, la proposta di regolamento Erasmus+ prevede un bilancio in crescita, passando da 5,26 miliardi di euro nel 2028 a 6,44 miliardi nel 2034, per un totale di circa 40,8 miliardi a prezzi correnti. La dotazione viene quasi raddoppiata rispetto a quella dell’attuale Programma. Un segnale evidente della determinazione europea a puntare sull’istruzione e la formazione per favorire l’innovazione, la coesione sociale e la democrazia in Europa. Una delle principali novità proposte riguarda, poi, il fatto che il Programma integrerà al suo interno il Corpo europeo di solidarietà e promuoverà un nuovo strumento: l’European Voluntary Humanitarian Aid Corps. Ampliando le sue finalità al volontariato giovanile, anche a scopi umanitari, Erasmus+ si propone di estendere a tutti i giovani, anche a quelli che vivono nelle aree più remote o al di fuori dell’Europa, i differenti tipi di opportunità europee per sviluppare le proprie capacità in contesti formali, non formali e informali di apprendimento. Nel nuovo Erasmus+, inoltre, l’inclusione non rappresenta solamente un tema trasversale, ma diventa un principio strutturale che permea l’intera struttura del dispositivo europeo e ne amplia il campo di azione. La tematica riguarda, infatti, sia il favorire l’accesso al Programma delle persone con minori opportunità, sia l’implementazione di misure pensate per coinvolgere piccole organizzazioni con limitata o nulla esperienza nella programmazione comunitaria e il coinvolgimento di organismi provenienti da territori periferici. Si punta alla partecipazione di tutti gli individui e di tutte le organizzazioni europee. Anche per ottenere questo, sono state previste misure di sostegno mirate, semplificazioni burocratiche e incentivi per coinvolgere nuovi attori locali, rendendo l’educazione e la formazione accessibili e concrete anche per chi ne è stato tradizionalmente escluso. In relazione a ciò, si intende procedere verso la massima semplificazione burocratica, procedurale e finanziaria per rendere Erasmus+ più praticabile e adattabile e si incentiva l’adozione di principi di proporzionalità degli oneri con la dimensione del finanziamento.
I due pilastri della proposta
Per rendere possibile tutto ciò, la proposta del nuovo Erasmus+ si articola attorno a due grandi assi strategici, due pilastri fondamentali:
- il primo, “opportunità di apprendimento per tutti”, finanzierà l’azione più importante di Erasmus+, ossia la mobilità internazionale per l’apprendimento e il volontariato di studenti (a partire dalla scuola primaria), adulti in formazione, educatori, insegnanti, giovani volontari e atleti;
- il secondo, “sostegno al capacity building”, finanzierà progetti di cooperazione tra organizzazioni e istituzioni e misure di sostegno allo sviluppo di politiche e punta a rafforzare la cooperazione transnazionale e l’innovazione educativa e formativa.
La proposta della Commissione rappresenta l’inizio di un percorso legislativo articolato, nell’ambito del quale decidere sulle risorse disponibili e sulla struttura, priorità e criteri di finanziamento, che avverrà attraverso una co-decisione tra Parlamento e Consiglio. L’obiettivo è concludere tale iter entro la fine del 2027, per garantire continuità tra le due fasi di programmazione. In conclusione, Erasmus+ viene sicuramente considerato dai cittadini europei in vetta agli strumenti più riusciti per fortificare il senso di appartenenza all’Europa e ai suoi valori costitutivi e per questo particolarmente indicato per assumere un ruolo di rilievo per sostenere tutti gli europei nell’attuale delicato e sfidante cambiamento epocale.
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