Bloccati in autostrada, in coda al casello, immobili sull’asfalto perché il traffico è impazzito a causa di cantieri, maltempo, incidenti o quant’altro? Dall’anno nuovo si avrà diritto a un rimborso del pedaggio totale o parziale. A stabilirlo è l’Autorità di Regolazione dei Trasporti, che ha approvato una delibera ad hoc con cui, spiega il presidente Nicola Zaccheo, “l’Autorità ribadisce un principio essenziale: il pay per use, il pedaggio deve essere sempre equo e proporzionato al servizio effettivamente usufruito”, anche se bisogna tener conto dell’importanza della manutenzione e della sostenibilità complessiva del sistema. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha espresso “grande soddisfazione per una misura spartiacque che risponde all’esigenza di offrire maggiori garanzie ai cittadini che si trovano a fronteggiare rallentamenti e disagi legati alla presenza di cantieri o a blocchi del traffico”.
Rimborsi: quando si ha diritto e come funziona
Le misure entreranno in vigore entro il 1 giugno su percorsi su tratte gestite dal medesimo concessionario, entro il 1 dicembre se i concessionari sono diversi. Per quanto riguarda i ritardi dovuti a cantieri, si ha diritto al rimborso indipendentemente dai minuti accumulati per percorsi inferiori a 30 chilometri; fino a 50 chilometri per ritardi di almeno dieci minuti; oltre i 50 chilometri per tempi maggiorati di almeno un quarto d’ora. Abbonati e pendolari avranno diritto alle stesse tutele, con la possibilità di recedere dall’abbonamento se i lavori diminuiscono la fruibilità del percorso abituale.
Per i casi di blocco del traffico, il rimborso si calcola sul pedaggio relativo alla tratta interessata. Tra un’ora e 119 minuti si ha diritto al 50%, tra due ore e i 179 minuti al 75%, oltre le tre ore al rimborso immediato. Nessun ristoro previsto sotto i dieci centesimi, se per il percorso è già prevista una riduzione generalizzata del pedaggio, nel caso di cantieri emergenziali e – in un primo periodo- anche di quelli mobili.
Il Codacons: “Il meccanismo presenta luci e ombre”
Per il Codacons il meccanismo presenta “luci e ombre” perché presenta “degli escamotage che potrebbero essere utilizzati dai gestori autostradali a loro vantaggio per limitare l’erogazione di indennizzi agli automobilisti – spiega il Codacons – Ad esempio il rimborso non è dovuto se per il percorso è stata già prevista una riduzione generalizzata del pedaggio, situazione che in determinate circostanze potrebbe portare i gestori a ridurre le tariffe su alcune tratte particolarmente critiche, in modo da contenere la spesa legata ai potenziali rimborsi gli automobilisti. Saranno poi esclusi dagli indennizzi anche i disagi legati ai cantieri mobili, molto presenti sulla rete”.
L’aspetto più critico però riguarda “la possibilità per le società autostradali di recuperare interamente la spesa per i rimborsi concessi aumentando le tariffe dei pedaggi. Per ritardi da cantiere i gestori potranno recuperare fino al 2027 il 100% della spesa sostenuta (il 75% nel 2028, il 50% nel 2029 e il 25% nel 2030), mentre i rimborsi legati al blocco della circolazione potranno essere interamente recuperati dai concessionari tramite il pedaggio se il concessionario dimostra la forza maggiore, il rispetto dei vincoli informativi e l’adozione di tutte le misure necessarie per superare l’evento”.

