Manovra 2026, 105 emendamenti inammissibili. Oggi vertice a Palazzo Chigi

Manovra 2026, 105 emendamenti inammissibili. Oggi vertice a Palazzo Chigi
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (Foto LaPresse/Mauro Scrobogna)

Passano vaglio emendamenti su oro Bankitalia e 3 su sanatorie

È previsto questa mattina, alle 12, secondo quanto si appende da fonti di maggioranza, un nuovo vertice a Palazzo Chigi sulla manovra. La riunione, con la premier Meloni, era stata preannunciata al termine di quella di giovedì scorso, con i leader del centrodestra, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il viceministro Maurizio Leo e i capogruppo al Senato.

Intanto sono 105 gli emendamenti alla manovra, tra i 400 segnalati, che non passano la tagliola delle inammissibilità. Nel dettaglio, secondo il vaglio della presidenza della commissione Bilancio del Senato, sono 18 quelli dichiarati inammissibili per estraneità di materia e 87 perché senza copertura. I primi potranno essere sostituiti dai gruppi, i restanti riformulati prevedendo le coperture.

Passano vaglio emendamenti su oro Bankitalia e 3 su sanatorie

Passa il vaglio di ammissibilità l’emendamento sull’oro di Bankitalia, presentato dal capogruppo di FdI al Senato Lucio Malan, che prevede che “le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia appartengono allo Stato, in nome del Popolo Italiano”. Salvi dalla tagliola anche tre dei quattro emendamenti sulla sanatoria edilizia. Mentre è stato considerato inammissibile per le coperture quello che prevede che “i Comuni hanno l’obbligo di rilasciare i titoli abilitativi edilizi in sanatoria in esito ai procedimenti istruiti ai sensi delle norme di cui al Capo IV della legge 28 febbraio 1985, n. 47, dell’articolo 39 della legge 23 dicembre 1994, n. 724, e dell’articolo 32 della legge 30 settembre 2003, n. 269, entro il 31 marzo 2026”.
Non passa, al momento, invece il vaglio, per le coperture, l’emendamento della Lega sul Mes (La dotazione del Fondo per la riduzione della pressione fiscale di cui all’articolo 1, comma 130, della legge 29 dicembre 2022, n.197, è incrementata di 5.000 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2026 al 2028. Per la compensazione dei relativi oneri è autorizzata la cessione delle quote di contribuzione al capitale per la partecipazione del Meccanismo europeo di stabilità, di cui alla legge 23 luglio 2012, n 116). Si tratta di una vecchia battaglia del senatore del Carroccio Claudio Borghi, che inizialmente si era detto “felice” perché l’emendamento da lui ispirato poteva essere messo ai voti. Interpellato successivamente, ha aggiunto, “verificheremo, se è un problema di coperture lo sistemeremo perché l’emendamento porta coperture”.

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