Manovra, via libera del Cdm al Documento programmatico: crescita Pil a +0,7% nel 2026

Manovra, via libera del Cdm al Documento programmatico: crescita Pil a +0,7% nel 2026

Approvato il Dpfp, la cornice della Manovra di bilancio. Il ministro Giorgetti: “Confermiamo la linea di ferma prudenza e responsabilità”.

Via libera del Consiglio dei ministri al Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp). Documento che sostituisce la Nadef e costituisce la cornice della Manovra, quindi la prossima legge di Bilancio. Nel Dpfp sono anche indicati l’elenco dei collegati alla Manovra. La crescita del Pil viene fissata, in modo “prudenziale”, a +0,7%.

Giorgetti conferma “la linea della prudenza”

“Confermiamo la linea di ferma e prudente responsabilità che tiene conto della necessità della tenuta della finanza pubblica – osserva il ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti a margine dell’approvazione del Dpfp – nel rispetto delle nuove regole europee e delle imprescindibili tutele a favore della crescita economica e sociale dei lavoratori e delle famiglie”.

Il Pil al +0,7% nel 2026

Il tasso di crescita del valore del Pil programmatico – spiega il Mefsi attesta per il 2026 allo 0,7%; nel 2027 allo 0,8%; nel 2028 allo 0,9%. Il tasso di crescita tendenziale risulta pari allo 0,7% nel 2026 e nel 2027 e allo 0,8% nel 2028. I dati “si basano su stime assai prudenziali che allo stato risentono anche del contesto geopolitico internazionale“. Per quest’anno di recente il Mef aveva limato la sua stima sul Pil a +0,5%. Il rapporto deficit Pil si attesta per il 2025 al 3%.

Indebitamento al 2,8% l’anno prossimo

Lo scenario programmatico del presente Dpfp conferma l’andamento dell’indebitamento netto previsto dal Psb e ribadito nel Dfp dello scorso mese di aprile (2,8% per l’anno 2026, 2,6% per l’anno 2027 e a 2,3% per l’anno 2028). Questo consente di rispettare il percorso della spesa netta concordato a livello europeo in quanto è coerente con la traiettoria.

Il debito del Dpfp si attesta su valori inferiori al Psb (dove era pari al 137,8% nel 2026) e, in termini programmatici, in riduzione anche rispetto a quelli tendenziali del documento di primavera. Tale indicatore inizia a ridursi già nel 2027 e si attesta nel 2028 a un valore pari al 136,4% quando verrà meno l’effetto del superbonus.

Misure su redditi da lavoro, natalità, sanità

Con la Manovra – viene indicato nel Dpfp – si darà luogo a una ricomposizione del prelievo fiscale riducendo l’incidenza del carico sui redditi da lavoro e si garantirà un ulteriore rifinanziamento del fondo sanitario nazionale. Inoltre, si procederà nel percorso di incremento delle misure a sostegno della natalità e della conciliazione vita-lavoro. Al fine di dare continuità agli interventi approvati dal Governo – rileva il Mef – saranno previste specifiche misure volte a stimolare gli investimenti delle imprese e a garantirne la competitività.

Il Mef, in una nota al termine del Cdm, ricorda che “la Manovra dello scorso anno ha reso strutturali fondamentali misure quali quelle relative alla riduzione del carico fiscale sui redditi da lavoro, le missioni internazionali, il rinnovo dei contratti pubblici e ha finanziato, in misura rilevante, il livello del Fondo sanitario nazionale e ha previsto la costituzione di fondi per gli investimenti e per la ricostruzione”.

Alla Difesa +0,15% Pil nel 2026

Nel Dpfp “si dà anche conto dell’incremento del Pil dello 0,15% nel 2026, di 0,3% nel 2027 e di 0,5% nel 2028 da destinare alle spese della Difesa“. Questo incremento è subordinato all’uscita dalla procedura di disavanzo eccessivo, alla luce del profilo dell’indebitamento previsto da tale documento.

Risorse da entrate e da interventi su spesa

Concorre al finanziamento della Manovra una combinazione di misure dal lato delle entrate e di interventi sulla spesa. Gli interventi sulla spesa – viene precisato dal Mef – tengono conto del monitoraggio compiuto e dell’adeguamento dei relativi cronoprogrammi di spesa.

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