Lavoro, disoccupazione stabile al 6% ad agosto 2025

Lavoro, disoccupazione stabile al 6% ad agosto 2025

La rilevazione dell’Istat. Aumentano le persone in cerca di lavoro, il tasso di inattività sale al 33,3%, gli occupati sono in calo.

Sul lavoro l’Istat registra per agosto 2025 il tasso di disoccupazione stabile al 6%, con quella giovanile che sale al 19,3% (+0,6%).

Aumentano le persone in cerca di lavoro (+0,4%, pari a +7mila unità); riguarda solo gli uomini e i 25-49enni mentre tra le donne e nelle altre classi d’età il numero di disoccupati diminuisce. La crescita degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,5%, pari a +60mila unità) interessa gli uomini, le donne e i 15-34enni, mentre tra chi ha almeno 35 anni di età il numero di inattivi è invece in diminuzione.

Il tasso di inattività sale al 33,3% (+0,2 punti).

Una situazione che racconta un quadro leggermente in calo rispetto a un anno fa.

Occupati in calo

Ad agosto 2025, su base mensile, si registra in Italia un calo degli occupati che si associa all’aumento dei disoccupati e degli inattivi. La diminuzione degli occupati (-0,2%, pari a -57mila unità) coinvolge gli uomini, le donne, i dipendenti (permanenti e a termine) e tutti coloro che hanno meno di 50 anni d’età; gli occupati invece crescono tra gli autonomi e tra chi ha almeno 50 anni. Il tasso di occupazione cala così al 62,6% (-0,2 punti). In totale, gli occupati sono 24 milioni e 170mila. Confrontando il trimestre giugno-agosto 2025 con quello precedente (marzo-maggio 2025) si osserva un incremento nel numero di occupati (+0,2%, pari a +42mila unità). Rispetto al trimestre precedente, diminuiscono le persone in cerca di lavoro (-4,4%, pari a -71mila unità) e aumentano gli inattivi di 15-64 anni (+0,3%, pari a +36mila unità). Ad agosto 2025, su base annua, il numero di occupati supera quello di agosto 2024 dello 0,4% (+103mila unità); l’aumento riguarda gli uomini, le donne e chi ha almeno 50 anni, a fronte della diminuzione nelle altre classi d’età. Il tasso di occupazione, in un anno, sale di 0,1 punti percentuali. Rispetto ad agosto 2024, cala il numero di persone in cerca di lavoro (-4,7%, pari a -75mila unità) ed è sostanzialmente stabile quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni.

Confcommercio preoccupata

“Anche se appare prematuro leggere le prime stime sull’andamento dell’occupazione e della disoccupazione di agosto come l’inizio di una fase di deterioramento del mercato del lavoro – rileva l’ufficio studi di Confcommercio – cominciano a consolidarsi i segnali di una minore dinamicità. Al netto del calo dell’occupazione rilevata nell’ultimo mese, associata ad un incremento dei disoccupati e degli inattivi, infatti, negli ultimi periodi gli aumenti registrati su base annua si sono assottigliati: dagli oltre 440mila di gennaio ai 103mila di agosto, peraltro concentrate nella fascia over 50. A conferma di un quadro meno espansivo vi sono i segnali di una tendenza alla minore partecipazione al mercato del lavoro. Il fenomeno, pur interessando sia gli uomini che le donne, appare innegabilmente più preoccupante per la componente femminile dell’occupazione. Ad oggi oltre il 42% delle donne tra i 15 ed i 64 anni, vale a dire quasi 8 milioni di persone, risulta inattiva, non ha un’occupazione e non la cerca, cifra che seppure leggermente inferiore ai valori pre-pandemici ci colloca molto lontano dai valori medi europei e rappresenta un freno alle possibilità di sviluppo del nostro Paese”.

Confindustria: “Difficile trovare competenze”

“Su 22 milioni di lavoratori, noi rappresentiamo 5,6 milioni, quindi è una grande fetta dei lavoratori del nostro Paese e la verità è che stiamo facendo fatica a trovare le persone – afferma il presidente di Confindustria Emanuele Orsini – il tema è riuscire a formare le persone, dargli gli skills adeguati per le nuove sfide del futuro, come l’intelligenza artificiale, la digitalizzazione che per noi sono fondamentali. Nell’Ires premiale, che il viceministro Leo sta puntando a migliorare e modificare per i troppi vincoli che ha avuto nel passato, sicuramente può trattare anche il capitolo delle assunzioni”.

© Riproduzione Riservata