Nautica: alla Monaco Energy Boat Challenge, organizzata dallo Yacht Club de Monaco (1-5 luglio), le nuove tecnologie per raggiungere la sostenibilità nel settore del trasporto marittimo sono al centro dell’attenzione con la SeaLab Class e la OpenSea Class.
“Vita partecipa alla Monaco Energy Boat Challenge dal 2018 e abbiamo partecipato ogni anno”, ha dichiarato Luisa Bonello, co-fondatrice e direttrice dell’azienda che partecipa alla Challenge nella categoria OpenSea, dedicata alle imbarcazioni pronte con per essere commercializzate, insieme ad altri 10 team. Quindi, nuove imbarcazioni a zero emissioni, fino a 25 metri, in grado di ospitare almeno tre persone, destinate al mercato. In esposizione sulla banchina, il gommone elettrico SeaDog di 5,5 metri, il gommone completamente elettrico Seal di 7 metri e l’AX/E 25, la barca elettrica da lavoro alimentata dal produttore di propulsori elettrici Evoy. Tutta la gamma è alimentata dai punti di ricarica veloce Aqua, presenti sulla banchina. “Monaco è leader in questo settore da molti anni ed è stato fantastico tornare qui ogni anno e vedere crescere anche questa Challenge. E per Vita è stato davvero importante, anno dopo anno, farne parte. Anche noi siamo cresciuti. Il nostro gruppo di elettrificazione marina è cresciuto di pari passo con la Energy Challenge”, ha aggiunto Bonello.
Imbarcazioni come laboratori galleggianti
Per quanto riguarda la SeaLab Class – la categoria che vede protagonisti imbarcazioni simili a laboratori galleggianti – quest’anno l’attenzione si concentra sulle tecnologie pionieristiche dell’idrogeno, in particolare con Inocel, co-fondata dall’esploratore Mike Horn. A fare il suo esordio sul prototipo presente in Marina una catena di propulsione che integra un sistema di celle a combustibile a idrogeno per zero emissioni dirette, prestazioni e autonomia paragonabili al suo equivalente termico, architettura modulare, elevata densità di potenza e funzionamento silenzioso.
“Alla Monaco Energy Boat Challenge, presenteremo uno dei nostri quattro dimostratori di un’imbarcazione costruita con un cantiere navale del lago di Como, con una cella a combustibile da 230 kilowatt a bordo. Abbiamo le stesse prestazioni della versione termica dell’imbarcazione, con il 75% di autonomia. Quindi è un’ottima vetrina per noi per dimostrare che l’idrogeno, quando è necessaria un’elevata potenza per un lungo periodo, può essere una buona soluzione”, ha spiegato Pierre Louis di Inocell. Per quanto riguarda il rifornimento, la palla passa al campo di Nat Power H. “Come NatPower, siamo i primi sviluppatori di una rete di stazioni di rifornimento di idrogeno in Italia e nell’area del Mediterraneo. Siamo qui per dimostrare il potenziale dell’idrogeno per la decarbonizzazione del settore nautico”, ha dichiarato Daniele Falco, CTO dell’azienda che fornisce idrogeno sia per l’Energy Class che per l’Open Sea Class. “Abbiamo fornito allo Yacht Club le bombole utilizzate dai team dell’Energy Boat Challenge e stiamo anche ricaricando le imbarcazioni più grandi necessarie per le attività qui”. Durante la settimana della Challenge, Monaco si candida ancora una volta a diventare un banco di prova per l’innovazione marittima, un’opportunità unica per vedere in azione l’emergere di soluzioni concrete e comprovate per un futuro più pulito per la nautica da diporto.