Effettuati test su 21 marche, in 5 presenza di inquinante Pfas e soltanto 11 di buona qualità
Inoltre il test ha valutato anche la composizione chimico-fisica (sali minerali, nitrati, fluoruri, metalli pesanti), i contaminanti come residui di disinfettanti e sostanze derivate dall’imballaggio, imballaggio ovvero il suo impatto ambientale e la maneggevolezza, completezza dell’etichetta. Secondo Altroconsumo “le acque da scegliere senza Tfa e promosse dal test sono Blues Sant’Antonio (Eurospin)-migliore del test e miglior acquisto (l’acqua più economica della selezione), Conad Valpura-ottimo rapporto qualità-prezzo e molto conveniente, San Benedetto Eco Green Benedicta–buona qualità e basso impatto ambientale”.
Il Tfa deriva da attività industriali e “può contaminare l’ambiente per anni. I suoi effetti sulla salute non sono ancora del tutto chiari, ma potrebbero coinvolgere fegato e fertilità, come accade per altri Pfas. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sta rivalutando la sicurezza di questa sostanza alla luce dei nuovi studi disponibili. Al momento non esistono limiti Ue specifici per il Tfa, se non un limite generale sul totale dei Pfas nelle sole acque potabili“.
Altrocosumo chiede quindi di cambiare rotta. Tra le proposte per un’acqua più sicura, sia potabile sia minerale, in futuro, è necessario “vietare la produzione e l’uso dei Pfas e istituire un limite europeo per il Tfa, aggiornato secondo le nuove evidenze scientifiche. Servono norme più rigide e controlli più efficaci”.
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