La Russia dichiara fuorilegge Amnesty International

La Russia dichiara fuorilegge Amnesty International
Amnesty International

Inserita nella lista delle “organizzazioni indesiderabili”: deve cessare qualsiasi attività nel Paese

La Russia ha dichiarato fuorilegge Amnesty International definendola una “organizzazione indesiderabile“, etichetta che, in base a una legge del 2015, rende reato qualsiasi coinvolgimento con tali organizzazioni.

La decisione dell’ufficio del procuratore generale russo, annunciata in una dichiarazione online, è l’ultima di una serie di misure repressive contro critici del Cremlino, giornalisti e attivisti, intensificatesi a livelli senza precedenti dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca a febbraio del 2022.

La designazione implica che l’organizzazione internazionale per i diritti umani deve cessare qualsiasi attività in Russia e che chiunque collabori o la sostenga sarà perseguito in sede penale. L’elenco delle “organizzazioni indesiderabili” della Russia comprende attualmente importanti testate giornalistiche indipendenti e gruppi per i diritti umani. Secondo il sito di informazione indipendente Meduza, che è fra i presenti nella lista, l’elenco comprende attualmente più di 200 entità. 

Cosa dice Amnesty International sul suo sito a proposito della Russia

La Russia ha continuato la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. I diritti alla libertà di espressione, di riunione pacifica e di associazione sono rimasti fortemente limitati” si legge sul sito di Amnesty International.

“I dissidenti hanno subito procedimenti giudiziari arbitrari, processi iniqui, pesanti multe e lunghe pene detentive in base a una miriade di leggi che non rispettano gli standard internazionali in materia di diritti umani. La legislazione antiterrorismo e contro l’estremismo è stata utilizzata come arma per perseguire i critici del governo, i gruppi religiosi e persino i bambini. Un numero crescente di persone è stato perseguito per tradimento e spionaggio. Più di 60 organizzazioni sono state dichiarate ‘estremiste’ e vietate. I processi non hanno rispettato gli standard internazionali di equità”.

“La tortura e altri maltrattamenti durante la detenzione erano diffusi e commessi in condizioni di quasi totale impunità. È aumentata la persecuzione delle persone LGBTI. Le autorità regionali hanno continuato a introdurre ostacoli all’aborto. La Russia non ha dimostrato alcun impegno ad affrontare il cambiamento climatico”. 

Amnesty International è stata fondata nel 1961. L’organizzazione documenta e denuncia violazioni dei diritti umani in tutto il mondo e si batte per il rilascio delle persone che ritiene ingiustamente incarcerate. Ha pubblicato report sulla guerra della Russia in Ucraina, accusando Mosca di crimini contro l’umanità, e ha condannato la repressione del Cremlino contro il dissenso, che ha coinvolto migliaia di persone negli ultimi anni. L’ufficio del Procuratore Generale, nella sua dichiarazione di lunedì, ha accusato il gruppo di portare avanti “progetti russofobi” e attività volte “all’isolamento politico ed economico” della Russia.

Le più recenti campagne di Amnesty International in Russia

Tra le ultime campagne promosse da Amnesty International in Russia c’è quella per l’incarcerazione Artyom Kamardin, che ha bisogno di cure mediche.

“Il poeta russo Artyom Kamardin sta scontando una pena di sette anni per aver letto in pubblico una sua poesia contro la guerra. I suoi problemi di salute preesistenti, tra cui forti dolori alla schiena e ansia, sono peggiorati durante la detenzione” si legge sul sito di Amnesty. “Ha urgente bisogno di cure mediche che le autorità carcerarie gli stanno negando. Poiché è stato perseguito esclusivamente per aver esercitato il suo diritto alla libertà di espressione, le autorità devono rilasciarlo immediatamente e senza condizioni”.

Un’altra delle recenti campagne riguarda Artem Kolomiiets, “un medico militare prigioniero di guerra catturato nel maggio 2022 durante l’assedio di Mariupol”. “Le sue condizioni di salute sono critiche e la sua vita è in pericolo a causa delle torture e degli altri maltrattamenti subiti, che hanno compromesso la sua salute, e del rifiuto di fornirgli cure mediche adeguate. È tenuto in isolamento. In quanto prigioniero di guerra gravemente malato, deve essere immediatamente rimpatriato in Ucraina o accolto in un paese neutrale per motivi di salute”.

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