Il presidente del gruppo ha parlato all'assemblea degli azionisti. Sindacati in pressing: "Inaccettabile assenza di un piano industriale"
Il nuovo Ceo di Stellantis sarà nominato entro la prima metà del 2025. Lo ha detto il presidente del gruppo automobilistico, John Elkann, all’assemblea degli azionisti in corso ad Amsterdam. “Sono state intraprese azioni importanti e decisive per garantire che Stellantis sia nella posizione più forte possibile quando verrà nominato il nostro nuovo Ceo. La nomina è prevista entro la prima metà del 2025“, ha affermato Elkann. “Il disallineamento tra il Consiglio di amministrazione e il nostro CEO Carlos Tavares ha portato quest’ultimo a lasciare l’azienda all’inizio di dicembre del 2024. Da allora, il Comitato esecutivo ad interim, che il Consiglio mi ha chiesto di presiedere, ha lavorato con tutti i nostri team nella gestione quotidiana dell’azienda”, ha aggiunto. “Prima di concludere, vorrei dire che in questi mesi ho avuto il privilegio di trascorrere molto tempo all’interno della nostra azienda con tante persone straordinarie che vorrei ringraziare, così come vorrei ringraziare voi, i nostri azionisti, per il vostro continuo sostegno”, ha proseguito Elkann.
“Con dazi e regole rigide industria auto Usa ed Europa a rischio”
Il presidente di Stellantis ha inoltre parlato delle sfide per l’industria automobilistica, anche alla luce delle decisioni del presidente americano Donald Trump in materia di dazi. “In Europa, le normative sulle emissioni di CO2 hanno imposto un percorso irrealistico di elettrificazione, scollegato dalla realtà del mercato. In effetti, i governi europei hanno ritirato, a volte bruscamente, gli incentivi all’acquisto e l’infrastruttura di ricarica rimane inadeguata. Di conseguenza, i consumatori tardano a passare ai veicoli elettrici“, ha spiegato. “Con l’attuale percorso di tariffe dolorose e regolamenti troppo rigidi, l’industria automobilistica americana ed europea è a rischio. Sarebbe una tragedia, perché l’industria automobilistica è fonte di posti di lavoro, innovazione e comunità forti. Ma non è troppo tardi se gli Stati Uniti e l’Europa intraprendono le azioni urgenti necessarie per promuovere una transizione ordinata. Siamo incoraggiati da quanto indicato ieri dal Presidente Trump sulle tariffe per l’industria automobilistica”, ha aggiunto, con riferimento alla possibile sospensione delle tariffe Usa sull’automotive.
Fiom: “Inaccettabile assenza di un piano, Elkann si assuma responsabilità”
I sindacati, intanto, restano in pressione sul management del gruppo automobilistico, con la Fiom-Cgil che chiede con urgenza un piano industriale per salvaguardare i posti di lavoro in Italia. “È assolutamente inaccettabile che non ci sia un piano industriale. Per poter fare un piano industriale e occupazionale c’è bisogno di un amministratore delegato e penso che in questo momento il presidente John Elkann debba assumersi la responsabilità, visto che le scelte fatte fino ad ora di manager hanno portato allo stato in cui siamo oggi. Dovrebbe lui in prima persona assumersi la responsabilità, presentare un piano che rimetta al centro il lavoro in particolare in Italia“, ha detto a LaPresse il segretario nazionale Fiom-Cgil, Michele De Palma, a margine dell’iniziativa ‘80 anni di Liberazione” alla camera del Lavoro di Milano.
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