Firmata al ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza del ministro Adolfo Urso, l’intesa tra Beko Europe, le organizzazioni sindacali, il governo e le regioni, concernente i siti produttivi italiani della società, in particolare gli ex stabilimenti di Merloni e Whirlpool di Siena, Fabriano e Melano. Le sedi produttive di Beko resteranno in attività ed è stata scongiurata l’ipotesi licenziamenti, anche se ci saranno uscite volontarie incentivate.
A sostegno delle operazioni italiane, spiega Beko Europe in una nota, l’azienda ha definito un investimento di 300 milioni di euro, di cui un terzo sarà destinato alla Ricerca e Sviluppo.
All’esito della negoziazione, scrive Beko, sono state identificate le aree di intervento per adeguare la forza lavoro alla nuova conformazione operativa, nell’obiettivo di garantire la stabilità e la sostenibilità a lungo termine delle attività in Italia. Il totale delle posizioni interessate dal piano è di 1284 unità. Per attenuare il più possibile l’impatto del piano di trasformazione, Beko – d’intesa e con il supporto delle istituzioni e organizzazioni sindacali – ha definito un piano di supporto e incentivi all’esodo che verranno resi disponibili sulla base delle caratteristiche di implementazione del piano.
“Un accordo importante, direi storico, per governare al meglio questa transizione industriale salvaguardando la forza straordinaria del made in Italy che diventa di fatto per questa grande multinazionale il centro propulsivo in Europa”, ha commentato il titolare del Mimit, Adolfo Urso, in merito all’intesa con Beko. “Tutti gli stabilimenti rimarranno in attività, non ci saranno licenziamenti, ma eventualmente, in qualche caso, uscite volontarie incentivate”, ha spiegato, aggiungendo che servirà “il tempo necessario, ma certamente ci metteremo molto meno tempo, per realizzare una piena reindustrializzazione e richiamare al lavoro gli operai in cassa integrazione. Credo che sia un grande successo del Sistema Italia. Non sono licenziamenti, però sono comunque esuberi. Abbiamo nell’accordo raggiunto un’intesa affinché Invitalia, con la partecipazione del Comune di Siena, rilevi lo stabilimento che non è proprietà di Beko Whirpool, ma di altri attori, affinché sia possibile poi realizzare un processo di reindustrializzazione su cui siamo già in campo, così come abbiamo dimostrato di saper fare in tutti i casi di crisi in questi due anni, che abbiamo risolto sempre con casi di reindustrializzazione che hanno salvaguardato l’occupazione. Abbiamo sempre trovato una soluzione industriale e mantenuto i livelli occupazionali. Così accadrà anche con Siena, una volta che lo stabilimento sarà rilevato da Invitalia e dal Comune di Siena e nel contempo i lavoratori sono garantiti per i prossimi tre anni“.