Bce, Lagarde: “Altissima incertezza, importante mantenere stabilità dei prezzi”

La presidente della Banca Centrale Europea: "Certezze consolidate sono state sconvolte, difficile prevedere se shock saranno inflazionistici o disinflazionistici"

La guerra commerciale con gli Stati Uniti dopo i dazi imposti dall’amministrazione Trump, le crisi geopolitiche in Ucraina e Medio Oriente, il cambiamento climatico. Sono alcune delle ragioni per cui la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha definito “eccezionalmente elevato” il livello di incertezza che la Bce deve affrontare nello stabilire le sue decisioni di politica monetaria. “Il livello di incertezza che stiamo affrontando è eccezionalmente elevato. L’indice di incertezza della politica commerciale si attesta attualmente su un valore prossimo a 350, ovvero più di sei volte il suo valore medio dal 2021. E gli indicatori di rischio geopolitico hanno raggiunto livelli mai visti dai tempi della Guerra fredda, se si escludono guerre e grandi attacchi terroristici”, ha detto Lagarde nel suo intervento alla conferenza ‘The Ecb and its watchers’. “In un contesto di incertezza, un forte impegno nel mantenimento della stabilità dei prezzi nel medio termine è più importante che mai”, ha spiegato Lagarde, aggiungendo che “questo impegno richiederà agilità nel rispondere ai nuovi shock, seppur all’interno di un quadro ben definito che limiti reazioni miopi e una discrezionalità sfrenata. Di conseguenza dovremo continuare a orientare le aspettative del pubblico. Le persone guarderanno a noi, e ad altri decisori politici, per capire come affronteremo questa era più volatile e come contribuiremo a ridurre, anziché amplificare, l’incertezza”.

 

Lagarde: “Le certezze consolidate sono state sconvolte”

“Le certezze consolidate sull’ordine internazionale sono state sconvolte. Alcune alleanze sono diventate tese mentre altre si sono avvicinate. Abbiamo assistito a decisioni politiche che sarebbero state impensabili solo pochi mesi fa“, ha detto ancora Lagarde, sottolineando che “l’agilità deve essere combinata con la chiarezza. Anche quando non possiamo fornire certezza sul percorso di velocità, possiamo fornire chiarezza sulla nostra funzione di reazione“.

Lagarde: “Molto più difficile prevedere la direzione degli shock”

La direzione degli shock è molto più difficile da prevedere“, ha affermato ancora la leader di Francoforte. “Nel decennio precedente la nostra ultima revisione strategica, abbiamo affrontato una serie di forze strutturali e cicliche che erano quasi uniformemente disinflazionistiche. Ora stiamo assistendo a notevoli cambiamenti nei driver dell’inflazione. Dobbiamo ancora fare i conti con fattori strutturali come l’invecchiamento e la digitalizzazione, che probabilmente avranno un effetto disinflazionistico nei prossimi anni”, ha proseguito, spiegando che “ora ci troviamo anche di fronte a nuovi shock bilaterali – principalmente legati al commercio e alla difesa, nonché al cambiamento climatico –, che possono amplificare o contrastare le forze esistenti“. E ha concluso: “La frammentazione commerciale e una maggiore spesa per la difesa in un settore con capacità limitata potrebbe in linea di principio spingere verso l’alto l’inflazione. Tuttavia, i dazi statunitensi potrebbero anche ridurre la domanda di esportazioni Ue e reindirizzare la capacità in eccesso dalla Cina all’Europa, il che potrebbe spingere verso il basso l’inflazione”, sottolineando che “gli shock potrebbero alimentare l’inflazione in modo più diretto e aumentare la volatilità. E questo rischio potrebbe essere particolarmente acuto per l’area euro, poiché siamo altamente esposti ad alcuni dei nuovi tipi di shock”.