Verbania, Barry Callebaut assume interinali. Lavoratori: “Mancanza di rispetto”

Verbania, Barry Callebaut assume interinali. Lavoratori: “Mancanza di rispetto”

Il sindaco di Verbania: “Azione provocatoria e inaccettabile”

“Le ultime decisioni dell’azienda sono a mio avviso provocatorie, non hanno alcuna logica nella fase delle trattative” e sono anche “inaccettabili”. Così il sindaco di Verbania Giandomenico Albertella a proposito delle azioni della Barry Callebaut, azienda belga di cioccolato con sede a Verbania, che dopo aver comunicato mesi fa l’intenzione di chiudere lo stabilimento venerdì ha annunciato l’intenzione di assumere tre interinali, secondo i sindacati per tenere i volumi a livelli elevati prima della chiusura. Oggi le rsu Cisl hanno proclamato otto ore di sciopero e un presidio davanti alla fabbrica dove sono presenti una quarantina di persone. A rischio più di 100 posti di lavoro. Alle 13 è previsto un tavolo in Regione Piemonte con l’assessora Chiorino e i rappresentanti sindacali. Presenti anche gli esponenti del PD locale, Riccardo Brezza e Giacomo Molinari. “A che gioco sta giocando l’azienda? Giusto lo sciopero e doverosa la presenza delle istituzioni accanto ai lavoratori” commenta Brezza.

“Siamo venuti qui a manifestare in modo civile a chiedere risposte all’azienda. Siamo qui a chiedere i nostri diritti, dal 5 settembre a oggi non abbiamo informazioni chiare su cosa stia facendo l’azienda, anzi” spiega a LaPresse Giuseppe Daniele, “stanno portando all’esasperazione 100 persone e quando accade questo la gente può anche commettere atti… dei quali loro devono prendersi la responsabilità”. “Se l’azienda andrà avanti a fare muro da qui non uscirà neanche un chilo di cioccolato finché non si risiedono al tavolo” dice ancora il lavoratore, ex Rsu.

“Dopo aver esplicitato all’improvviso – mesi fa – l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Verbania, dopo la comunicazione di apertura della procedura per il licenziamento collettivo, Barry Callebaut annuncia l’assunzione di tre lavoratori interinali, con atteggiamento provocatorio nella delicata fase delle trattative sindacali. Più di 100 posti di lavoro sono a rischio, da settembre l’azienda non fornisce informazioni chiare sulle proprie intenzioni. Invece di giocare una guerra di logoramento con i lavoratori, la multinazionale si assuma le sue responsabilità”. Lo dichiara il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi.

 

 

Regione Piemonte: “Massimo impegno”

“Come Regione Piemonte, proseguiamo con determinazione il nostro impegno nei tavoli di confronto e mediazione, con l’obiettivo di garantire la massima tutela possibile per i lavoratori e di costruire un futuro sostenibile per lo stabilimento in termini di produzione industriale”, ha dichiarato l’assessore al Lavoro Elena Chiorino.

La Regione sta lavorando su più fronti per favorire e agevolare la reindustrializzazione del sito, offrendo al contempo le maggiori garanzie possibili ai dipendenti coinvolti. “Stiamo esplorando tutte le strade percorribili – ha proseguito Chiorino – per essere sempre al fianco dei lavoratori. Registriamo segnali positivi di apertura da parte dell’azienda, ma il nostro impegno rimane fermo nel preservare e valorizzare l’importante know-how dei dipendenti di Barry Callebaut”.

La vicepresidente ha sottolineato l’eccellenza delle competenze e della professionalità presenti nello stabilimento: “Le competenze dei lavoratori sono un patrimonio inestimabile, così come la filiera del dolciario in Piemonte, che ci rende un punto di riferimento a livello internazionale. Su queste basi continueremo a lavorare insieme, per salvaguardare non solo i posti di lavoro, ma anche il valore strategico di un settore che rappresenta una delle eccellenze della nostra Nazione”.

Stop agli interinali

Barry Callebaut avrebbe stoppato per il momento l’assunzione di interinali, annunciata venerdì per lo stabilimento di Verbania, che dovrebbe chiudere entro giugno. È quanto si apprende al termine del tavolo regionale avvenuto oggi alla presenza delle rsu e della vicepresidente Chiorino. Oggi erano state indette otto ore di sciopero nell stabilimento dove i lavoratori hanno parlato di “mancanza di rispetto” da parte dell’azienda dicendosi pronti allo stop della produzione. Secondo quanto apprende LaPresse, ci sarebbero anche tre manifestazioni di interesse per la reindustrializzazione del sito, non tra competitor diretti dell’azienda belga che produce cioccolato. 

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