Coinvolti oltre 581mila lavoratori. In fase di trattativa, la previsione di aumenti medi mensili era di 172,37 euro

Salta il rinnovo del contratto nazionale del comparto Sanità, relativo al triennio 2022-2024, che coinvolge oltre 581mila lavoratori del Ssn, tra infermieri, tecnici, amministrativi e personale sanitario non medico.

Accordo Sanità: il no di Cgil, Uil e Nursing Up

Al tavolo di oggi, convocato dall’Aran, Agenzia per la rappresentanza negoziale, è arrivato il no di Cgil, Uil e Nursing Up. In fase di trattativa, la previsione di aumenti medi mensili era di 172,37 euro.

Uil-Fpl: “Respinta a mittente proposta contratto, risorse insufficienti”

“Respinta al mittente la proposta di rinnovo del Ccnl Sanità pubblica 2022-2024”. Così la Uil Fpl nazionale su Fb. “Difesa la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori. La Uil Fpl tra le tre sigle che hanno rifiutato di firmare un contratto al ribasso! No alla svendita delle lavoratrici e dei lavoratori. No alle briciole: le risorse sono totalmente insufficienti e inadeguate a recuperare il potere d’acquisto eroso negli anni di vigenza contrattuale”, prosegue il post.

Vannini (Fp Cgil): “Vogliamo firma ma condizioni non c’erano”

“Alla fine della discussione di queste due giornate il presidente Aran ha fatto una verifica sulla sussistenza di una maggioranza che non c’era. Per la Cgil le risorse non erano assolutamente sufficienti, non c’erano risposte né dal punto di vista stipendiale né sulle indennità e inoltre tentativo di innalzare l’orario di lavoro perché tutte le risorse su straordinari e ore aggiuntive. Questo in un comparto in cui i carichi di lavori sono già insopportabili”. Così a LaPresse Michele Vannini, Segretario FP-CGIL Nazionale Politiche sanitarie e Terzo Settore.

“Ci sono poi questioni normative come mense e buoni pasto, ma anche le mancate possibilità di carriera. Mettendo insieme tutto noi e Uil abbiamo espresso questa posizione durante tutta la trattativa e l’abbiamo mantenuta. Sulle nostre posizioni è arrivato anche Nursing up”. Adesso, spiega Vannini, “si apre una fase nuova che veda regioni e governo farsi carico di questa situazione per arrivare a firma in tempi rapidi, noi lo vogliamo firmare ma non potevano essere queste le risposte”. 

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