L’inflazione su base annua nei paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), misurata dall’Indice dei prezzi al consumo (IPC), è rimasta stabile nel febbraio 2024 al 5,7%, dopo essersi aggirata intorno al 6,0% dal maggio 2023. Lo rileva l’Ocse in una nota.
L’inflazione complessiva è diminuita in tre quarti dei Paesi Ocse, con i maggiori cali mensili registrati in Polonia e Svezia e il maggiore aumento in Turchia. L’inflazione complessiva è stata inferiore al 2,0% in sette Paesi Ocse ed è rimasta negativa in Costa Rica. L’inflazione alimentare ha continuato a diminuire per il 15° mese consecutivo, raggiungendo il 5,3% a febbraio dopo il 6,3% di gennaio, e aumentando solo in quattro Paesi Ocse. L’inflazione alimentare Ocse è stata inferiore all’inflazione complessiva per la prima volta da novembre 2021.
L’inflazione energetica dell’Ocse è aumentata ma è rimasta moderatamente negativa a meno 0,5% a febbraio, nonostante la forte inflazione energetica in Turchia e Colombia. L’inflazione di fondo dell’Ocse (inflazione al netto di cibo ed energia) ha continuato a diminuire, ma è rimasta elevata al 6,4%, a causa della vischiosità dei prezzi dei servizi.Anche nel G7 l’inflazione su base annua è rimasta stabile al 2,9% a febbraio, il livello più basso da aprile 2021. È aumentata in Giappone, riflettendo un effetto base, poiché i prezzi dell’energia sono diminuiti significativamente nel febbraio 2023 con l’introduzione dei sussidi energetici. Al contrario, il Regno Unito e la Germania hanno registrato i più forti cali dell’inflazione complessiva a febbraio 2024. L’inflazione di fondo è stata la principale responsabile dell’inflazione complessiva nella maggior parte dei Paesi del G7.
Nell’area dell’euro, l’inflazione su base annua misurata dall’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) è scesa al 2,6% a febbraio rispetto al 2,8% di gennaio. Il calo dell’inflazione alimentare è stato circa doppio rispetto a quello dell’Ocse, mentre l’inflazione di fondo è diminuita a un ritmo simile a quello dell’Ocse. A marzo 2024, la stima flash di Eurostat indicava un ulteriore calo dell’inflazione complessiva dell’area dell’euro (al 2,4%) e dell’inflazione di fondo (al 2,9% dopo il 3,1% di febbraio), con un rallentamento del calo dei prezzi dell’energia. Nel G20, l’inflazione su base annua è salita al 6,9% a febbraio rispetto al 6,4% di gennaio, raggiungendo il livello più alto da marzo 2023. Questo aumento è stato guidato in parte da un incremento dell’inflazione complessiva in Cina, che è diventata positiva per la prima volta da agosto 2023. L’inflazione complessiva è aumentata anche in Arabia Saudita e Indonesia e ha fatto un ulteriore balzo in Argentina. È rimasta sostanzialmente stabile in Brasile e Sudafrica.